Valle Olona - 20 dicembre 2022, 21:32

Olgiate, seduta a velocità record. Passa il bilancio, non la polemica

La decisione del sindaco Montano di non dare la parola ai gruppi di minoranza e di procedere direttamente con le votazioni ha portato ad un acceso confronto. Le opposizioni hanno scelto di non partecipare al consiglio, che si è risolto in una manciata di minuti

Si è risolto in meno di 10 minuti il tanto atteso consiglio comunale olgiatese in cui dovevano essere approvati, dopo il fallito tentativo della scorsa settimana, la nota di aggiornamento al Dup 2023/2025 e il bilancio di previsione 2023/2025.

Dieci minuti che forse non hanno detto molto sulla stabilità della compagine guidata da Montano ma che una cosa l’hanno chiarita in maniera lampante: i rapporti tra maggioranza e opposizione sono irrecuperabili e per alcuni versi andati ormai oltre al civile confronto politico.

Per rispondere alla curiosità di chi non ha forse fatto in tempo ad assistere alla seduta, vista la sua brevità, è necessario partire dall’appello dei presenti. Tra le file della maggioranza unica assente, giustificata secondo il sindaco, la consigliera Monfrini; anche Carnelosso dopo la silenziosa uscita dell’ultima volta era seduto tra le file della maggioranza, anche se arrivati alla votazione ha deciso di astenersi e non esprimere parere favorevole sui documenti finanziari.

A scatenare le ostilità, la decisione del sindaco Montano di porre direttamente in votazione l’argomento all’ordine del giorno, poiché «è stato già ampiamente discusso durante l’ultima seduta dunque per regolamento possiamo iniziare direttamente le operazioni di voto».

Una decisione che non è piaciuta, come prevedibile, agli esponenti di Olgiate Insieme e del Movimento 5 Stelle, che hanno richiesto di poter almeno fare le dichiarazioni di voto, a loro dire, non espresse una settimana fa.

A questa richiesta ha fatto seguito il secco no del primo cittadino, che ha portato il consigliere Giorgio Volpi a farsi portavoce della contrarietà di tutti i colleghi: «Non è possibile che non ci venga data la parola, un consiglio comunale prevede che ci siano forme di confronto, una seduta del genere non può, dunque, essere definita tale. Per questo lasceremo l’aula e porteremo le nostre ragioni dal prefetto».

A nulla sono valsi i tentativi, più o meno compresi dal pubblico a causa di una serie di malfunzionamenti dei microfoni, della capogruppo Alda Acanfora di chiarire che a suo parere non ha mai fatto una dichiarazione di voto il 13 dicembre, anzi, i tentativi hanno spinto il sindaco Montano a invitarla ad abbandonare l’aula come dichiarato.

«Ero più che disposto a fare una dichiarazione – ha commentato Paolo Colombo, il cui intervento ha risentito degli stessi problemi tecnici accaduti al microfono di Alda Acanfora – ma a quanto pare non è possibile. Negli scorsi giorni si è tanto parlato di un’ipotetica mancanza di rispetto da parte nostra, ma credo che la vera mancanza di rispetto sia questa». Anche il consigliere Colombo è stato invitato ad abbandonare l’aula dal primo cittadino, ma questo non lo ha fermato dall’esprimere la sua contrarietà alle scelte della maggioranza.

Una serie di commenti che si è velocemente trasformata in un confronto molto acceso con l’assessore Richiusa, durante la quale i toni si sono alzati sino quasi a diventare urla, e la parola vergogna è stata ripetuta più volte da entrambi. Con l’abbandono delle minoranze la maggioranza ha votato i due documenti finanziari, e si è conclusa la seduta.

Loretta Girola