Cultura - 10 dicembre 2022, 12:00

La vigilia di Natale della “Contessa Masha” sulle rive del Ticino nel 1858

Venerdì 16 dicembre nella sala convegni di Marcallo con Casone gli attori Eleonora Fedeli e Vito Marco Sisto leggono le pagine del racconto di Natale dello scrittore Marino Bottini. Al violino, Maurizio Pullano

Tre vigilie di Natale rinate dal lontano 1858 sulle rive del Ticino, a Castelletto di Cuggiono, Boffalora, Magenta, la dogana austro-ungarica di Ponte Vecchio. È quanto si rivive venerdì 16 dicembre alle 21 nella piccola e accogliente chiesa di San Marco (oggi sala convegni) di Marcallo con Casone con gli attori Eleonora Fedeli, Vito Marco Sisto e il violino di Maurizio Pullano che interpretano il racconto di Natale “La contessa Masha – Natale 1858” dello scrittore Marino Bottini.

Edito da “La memoria del mondo” di Magenta, in realtà si tratta non di uno, bensì di tre racconti che, come una matriosca, ripercorrono tre vigilie di Natale in un contesto a due passi da casa nostra. Si leggeranno pagine della vigilia di Natale del 1858 vissuta dal narratore-protagonista, quella del narratore che ragazzo ricorda la visita di un ufficiale dell’impero austro-ungarico milanese e quella contenuta nel racconto dello stesso ufficiale che in una lontana viglia di Natale si trova a cavalcare nella steppa con una contessa polacca, appunto “La contessa Masha”.

Perché 1858? «È l’ultimo anno in cui la Lombardia appartiene all’impero austro-ungarico – spiega l’autore - poi diventerà sabauda, ricordiamo la battaglia di Magenta del 1859. L’ambiente è rappresentato appunto da una pianura dei nostri paesi a ridosso del Ticino e dalla steppa tanto misteriosa quanto simile alla nostra pianura, popolata dai Cosacchi.  Nella dogana austro-ungarica alcuni riconoscono quella di Boffalora altri quella di Ponte vecchio. Ma non è importante questo, fondamentale è che lì c’era un confine e questo è il tema principale».

Il confine è anche uno dei temi principali dell’ultima fatica di Marino Bottini, “Il giorno dopo”, che l’autore sta presentando con successo nel milanese. Il romanzo, che tra l’altro sarà ospitato in gennaio nella galleria Boragno di Busto Arsizio, racconta la storia di un giudice che dopo vent’anni trascorsi a Milano ritorna nella sua casa natale, in riva al Ticino. E anche l’ambientazione è un altro punto in comune con “La contessa Masha”, ma nel “Giorno dopo” si parla anche di giustizia, giustezza, speranza e libertà.

Venerdì 16 Marino Bottini siederà tra il pubblico ad ascoltare i due bravi attori e quattro brani della viola di Pullano (GUARDA IL VIDEO).

 

 

Laura Vignati