È iniziata venerdì sera da Varese la campagna elettorale di Pierfrancesco Majorino. Ed è iniziata in un teatro Santuccio gremito. Nello stesso luogo – anzi, «luogo magico» – dove, ha ricordato il sindaco Davide Galimberti, «è partita vittoria del centrosinistra a Varese». «Pier – ha detto il primo cittadino al candidato alla presidenza della Regione – hai una grande responsabilità: non puoi sfatare questa tradizione».
Anche perché «la maggioranza della Lombardia vuole un cambiamento. Ed è quello che si respirava in questa realtà, che sembrava impossibile da espugnare. Non è stato così nel 2016 né nel 2021».
«Ed era da allora che non vedevamo qui tanta gente come questa sera – ha aggiunto il senatore Alessandro Alfieri –. Recuperiamo parole d’ordine come orgoglio e riscatto. Abbiamo una responsabilità nei confronti di chi ci ha votato. Non fermiamoci alla caricatura che talvolta ci fanno i giornali, anche per nostre colpe.
Lo dico a me stesso: abbandoniamo un po’ di spocchia e arroganza. A queste latitudini bisogna scendere dal piedistallo: se i cittadini sono spaventati dall’immigrazione o dalle dinamiche della globalizzazione che ti squassano la vita, dobbiamo ascoltarli, trovando un equilibrio nelle giustissime battaglie per i diritti».
Alfieri ha definito Majorino «uno dei migliori dirigenti politici del nostro partito. Sono orgoglioso di averlo come candidato. Il Pd non deve ricorrere al Papa straniero. Appassionaci e coinvolgici sui temi importanti che hai sentito questa sera. Non sei da solo, partiamo da qui, da dove è partita la riscossa del centrosinistra a Varese. Può succedere anche per la Regione».
Nel suo intervento, il consigliere regionale Samuele Astuti si è soffermato sul tema a lui caro della sanità: «Un lombardo su nove oggi non riesce ad accedere alle cure. Noi stiamo perdendo il diritto alla salute. Sono troppe le persone ad essere escluse. E in provincia si capisce ancora meglio che a Milano».
Sul lavoro: «La nostra è una delle regioni che fa più fatica a ricollocare gli over 50. Su questo abbiamo fatto una proposta di legge. E tante ne abbiamo fatte sulla sanità e sulle liste di attesa. Ho avuto modo di conoscere Pier. Io do grande valore all’ascolto e in lui ho trovato questa caratteristica. Apprezzandone anche la concretezza che viene dalla sua esperienza amministrativa».
«Avviamo la campagna elettorale dopo un percorso che ci ha visto discutere tanto – aveva esordito il segretario provinciale del Pd Giovanni Corbo –. Molti iscritti avrebbero voluto le primarie, ma la candidatura di Majorino è la migliore che potessimo trovare. Pier incarna i valori del Pd e può contare su un’esperienza autorevole e un’ampia visione maturata al Parlamento europeo».
Quindi un impegno: quello di costruire «liste autorevoli e davvero rappresentative del territorio».
Majorino ha ascoltato gli interventi molto concreti proprio di chi vive e lavora sul territorio, prendendo appunti.
Davanti a tanti sostenitori, curiosi, semplici militanti o dirigenti locali del partito (dal segretario cittadino dem di Varese Luca Carignola a quello di Busto Paolo Pedotti) si sono susseguiti i contributi e gli spunti programmatici di Stefania Filetti, segretaria generale della Cgil in provincia di Varese, Fabio Passera, sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, Valentina Minazzi, presidente di Legambiente Varese e vicepresidente regionale, il dottor Giulio Minoia, già primario all’ospedale di circolo di Varese, Anna Zambon, consigliera comunale di Gallarate ed esponente dei Giovani Democratici, Maria Chiara Cremona, assessore a Venegono Inferiore.
Politiche per il lavoro, sanità, ambiente, trasporti, sicurezza, sociale, i temi toccati dagli intervenuti, coordinati da Noemi Cauzzo, candidata alle politiche dello scorso settembre.
Poi è toccato a Majorino raccontare la sua visione della Lombardia, riprendendo gli spunti che gli sono stati offerti e parlando anche di sicurezza sul lavoro e lotta alle mafie.
Senza nascondere l’emozione: «Questa serata è una sorta di “numero zero”. Domani apriamo la campagna a Milano, ma quando Samuele Astuti mi ha chiamato, mi sono sentito orgoglioso di partire da qui col mio viaggio. Siamo tanti, insieme. Per vincere» (ascolta le parole di Majorino).