Economia - 27 ottobre 2022, 09:12

Automotive in Lombardia. L'indagine della Cna: «Solo lo 0,4% degli autoveicoli è elettrico»

Secondo la ricerca effettuata dall'associazione dei circa 6,2 milioni di veicoli circolanti nella nostra regione a fine 2021, il 54,5% è alimentato a benzina, mentre il 34,5% a gasolio: le restanti autovetture con alimentazione ecologica (metano, gpl, ibride) rappresentano l'11% e sono in costante aumento

Il presidente della Cna Varese Luca Mambretti

Dal 2035 anche in Lombardia vi sarà la messa al bando relativa alla vendita delle automobili e dei furgoni endotermici tradizionali: secondo il pacchetto “Fit for 55” approvato dal Parlamento Europeo, non si potranno infatti più acquistare auto con motore endotermico.

Una decisione che mette in estremo allarme l’intero comparto dell’Automotive regionale che vanta 13.020 imprese attive con oltre 55mila addetti per un valore aggiunto generato di oltre 3,6 miliardi di euro.

Il tutto considerando che attualmente le auto elettriche rappresentano solamente lo 0,4% (23.429) dell’intero parco circolabile di autoveicoli della Lombardia che si attesta attorno ai 6,9 milioni.  

Sono questi alcuni dei risultati presentati da CNA Lombardia relativi allo studio “la filiera dell’Automotive in Lombardia”, realizzata grazie alla collaborazione con il Centro Studi Sintesi che ha fotografato al meglio la situazione attuale che coinvolge l’intero comparto nella regione e la sfida tecnologica dell’elettrificazione nel prossimo decennio la quale comporterà allo stesso tempo minori esigenze di manutenzione ordinaria.  

«La filiera dell’automotive è molto articolata e complessa e comprende al suo interno una molteplicità di mestieri e di attività: dalla fabbricazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche a quella dei sedili, dalla riparazione delle parti meccaniche alla manutenzione delle parti elettriche, dalla sostituzione degli pneumatici alla riparazione delle carrozzerie fino ai centri di revisione – afferma Luca Mambretti, presidente di Cna Varese - Una filiera che dà lavoro solo in Lombardia ad oltre 13.000 imprese e che può vantare un valore aggiunto pari a oltre 3,6 miliardi di euro in tutte le sue componenti: dalla produzione al commercio, dalla riparazione alla manutenzione, alle carrozzerie. L’Automotive lombardo dà lavoro a più di 50 mila persone».  

Dei circa 6,2 milioni di autovetture circolanti in Lombardia a fine 2021, oltre la metà è alimentata a benzina (54,5%). Oltre un terzo delle autovetture (34,5%) è invece alimentato a gasolio, a fronte di una quota del 42,9% nell’intero paese.

Le cosiddette autovetture con alimentazione ecologica (gpl, metano, elettriche e ibride) sono in costante aumento e rappresentano oggi il restante 11% delle autovetture circolanti in Lombardia mentre  l’elettrico in Lombardia rappresenta il 5,4% del totale delle immatricolazioni .   

«Il dato dell’elettrico – prosegue Mambretti -  è certamente un dato in costante crescita, ma  desta perplessità la intenzione di affidare ad una mobilità totalmente elettrica  entro il 2035, il tema di una mobilità sostenibile. Desta seria preoccupazione l’impatto che una transizione ecologica esclusivamente incentrata sull’elettrico avrebbe sullo stato di salute del comparto automotive lombardo, sia in termini di competitività sia in termini di occupati».  

«Appare imprescindibile aprire una discussione politica non tanto sugli obiettivi di sostenibilità enunciati a livello comunitario, ma sulle modalità e sulle vie con cui raggiungerli - afferma Giovanni Bozzini, presidente di Cna Lombardia - puntare solo sulla tecnologia elettrica appare irrazionale perché i costi sociali ed economici dell’operazione potrebbero superare di gran lunga i benefici in termini di sostenibilità. Naturalmente in cima ai pensieri di CNA Lombardia ci sono gli interessi del comparto e la sua transizione ecologica: ci vogliono, sì, incentivi, investimenti pubblici e politiche di formazione e accompagnamento alle nuove tecnologie sia per imprenditori sia per lavoratori, ma ci vuole anzitutto una forte flessibilità ideologica, un certo pragmatismo».

Redazione