In alcune trasmissioni televisive di ieri pomeriggio rimbalzava l’indiscrezione secondo cui, diversamente dalle voci insistenti degli ultimi giorni, il ministero dell’Economia potesse non essere assegnato a Giancarlo Giorgetti.
Invece, a distanza di poche ore, la presidente incaricata Giorgia Meloni ha ufficializzato la nomina del leghista, elencando dal Quirinale i nomi dei componenti di un governo che verrà ricordato per essere il primo guidato da una donna nella storia della Repubblica.
Giorgetti c’è, insomma. Questa mattina sarà anche lui al Quirinale per il giuramento. E da politico – è vicesegretario della Lega e militante del Carroccio di lunghissimo corso – va a occupare un ruolo che, negli ultimi anni, è stato solitamente riservato ai tecnici.
Non solo: il varesino è anche l’unico “sopravvissuto” del governo Draghi, dove ricopriva l’incarico di ministro dello Sviluppo economico. Meloni, come noto all’opposizione con Fratelli d’Italia del precedente esecutivo, ha dimostrato di stimarlo.
Nato a Cazzago Brabbia nel 1966, laureato alla Bocconi, Giorgetti approda in Parlamento per la prima volta nel 1996. È alla sua settima legislatura: questa volta è stato eletto nel collegio di Sondrio. È stato presidente della commissione Bilancio e nel governo gialloverde guidato da Conte ha ricoperto il ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
La stampa ha dedicato pagine e pagine al suo rapporto non idilliaco col leader Matteo Salvini, che però nei giorni scorsi, smentendo le presunte «beghe», aveva definito «un onore» la possibilità che il vicesegretario della Lega potesse diventare ministro dell’Economia.
Ieri Giorgetti ha ricevuto “l’endorsement” del suo predecessore Daniele Franco: «Lo conosco da tantissimi anni e credo che sarebbe adattissimo – ha detto al Corriere della Sera –. Farà certamente bene».