Valle Olona - 14 ottobre 2022, 10:18

Castellanza: a Villa Pomini una rassegna per raccontare le “Terre di Lombardia”

Sarà inaugurata domenica 16 ottobre la rassegna organizzata dall’Archivio Fotografico Lombardo. La storica Villa castellanzese ospiterà diverse mostre che permetteranno agli spettatori di scoprire, e riscoprire, il territorio attraverso gli occhi degli artisti che le hanno realizzate

Domenica 16 ottobre alle 17 aprirà ufficialmente le porte la rassegna Terre di Lombardia organizzata dall’Archivio Fotografico Lombardo.

Si tratta di un’iniziativa che raccoglie al suo interno ben cinque mostre fotografiche differenti, che saranno visitabili all’interno della splendida cornice di Villa Pomini a Castellanza sino al prossimo 6 novembre.

«L’Archivio Fotografico Lombardo – spiega il presidente Claudio Argentiero – è nato lo scorso anno proprio qui a Castellanza, con lo scopo di recuperare, ordinare e catalogare immagini che raccontano la storia della nostra regione.

Quello che vogliamo fare è preservare queste preziose testimonianze del nostro passato che altrimenti andrebbero perdute, e devo ammettere che la risposta del territorio è decisamente positiva, visto che nel primo anno abbiamo raccolto quasi 8.000 fotografie».

E tra gli scatti che fanno parte dell’AFL ci sono anche quelli che saranno esposti a Villa Pomini a partire da domenica; immagini realizzate da cinque artisti differenti che raccontano diversi aspetti della vita e del territorio lombardo.

A mostrare le tradizioni, le radici, la vita quotidiana delle persone, la loro cultura e i loro riti, le feste e i paesaggi sarà la mostra fotografica “Le radici della nostra identità” di Amedeo Vergani, che nei suoi scatti è stato capace di catturare stupendi scorci della Lombardia degli anni ‘70 e ’80.

Il piano terra di Villa Pomini, invece, ospiterà le opere appartenenti alla mostra “Lassù” di Beniamino Pisati, che riporta allo spettatore le atmosfere della vita di chi, ancora oggi, si dedica all’allevamento dei bovini in Valtellina.

Sempre al piano terra sarà possibile ammirare anche gli scatti che fanno parte delle “Indagini sulle fragilità territoriali” fatte da Francesco Secchi in collaborazione con il Politecnico di Milano; si tratta degli esiti delle attività di ricerca svolte dal Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico a supporto del processo di elaborazione di dispositivi per l’indagine e la pianificazione del paesaggio in Lombardia.

«Quest’anno – racconta Argentiero – abbiamo deciso di provare a fare qualcosa che non avevamo mai fatto prima: allestire due mostre negli spazi esterni della Villa. Sia il portico che il parco, dunque, ospiteranno alcune suggestive immagini che racconta da un punto di vista decisamente non usuale alcuni luoghi simbolo della nostra Regione».

Quindi sarà possibile vedere la mostra “Paesaggi orizzontali. Uno sguardo inconsueto del territorio lombardo” che raccoglie le suggestive immagini scattate in volo dagli Agenti del 2° Reparto Volo della Polizia di Stato di Milano Malpensa, che permetterà di vedere le nostre città da una prospettiva totalmente nuova, a volo d’aquila.

«In occasione dell’inaugurazione – prosegue il presidente di AFL – grazie alla collaborazione della Polizia di Stato sarà possibile prendere visione di alcuni video creati con telecamera a 360°, per accompagnare il visitatore virtualmente a bordo degli aeromobili e ammirare il panorama urbano a fianco dei piloti. Abbiamo intenzione di replicare l’iniziativa, compatibilmente con le disponibilità della Polizia di Stato, anche in altre date, che annunceremo sulla pagina Facebook».

Particolarmente adatta ad essere ospitata all’aperto è anche “La luna e il Monte Sacro di Varese”, mostra di Mirko Ceriotti che vuole omaggiare la bellezza del territorio e che mostra il Sacro Monte in chiave notturna, lasciando vagare lo sguardo dalle cappelle fiocamente illuminate sino ad arrivare agli ampi panorami che degradano verso la valle.

«Siamo molto felici di essere riusciti a realizzare questa rassegna come Archivio Fotografico Lombardo – conclude Claudio Argentiero – lo scopo è quello di fare diventare questo archivio il punto di riferimento per gli studiosi, gli archivisti e gli storici del territorio. Inoltre vogliamo preservare, e raccontare ai più giovani, la nostra storia e le nostre tradizioni, ed è per questo che abbiamo già programmato molte visite guidate con le scuole della zona».

Loretta Girola