La rooftop experience non è sicuramente una novità. Tanti, infatti, ricordano ancora il celebre concerto degli U2 dal tetto del palazzo londinese che ospita la BBC. Correva l’anno 2009. Un’idea di intrattenimento semplice che riuscì tuttavia a colpire il cuore di molti appassionati di musica e non, grazie ad un cambio di prospettiva e di sceneggiatura: l’effetto sorpresa da un punto di vista più che insolito. Sarà forse questo il segreto del successo di questa formula che, piano piano, ha incluso nel suo concept altre offerte di intrattenimento mantenendo fermo un punto - la location - e introducendo una novità, ovvero la voglia delle nuove generazioni di essere protagoniste (dove “esserci” significa esistere) e partecipare.
Lo hanno capito anche a Milano con l’esplosione del fenomeno delle terrazze, dove un aperitivo o un evento può diventare un’esperienza in grado di coinvolgere la sfera emotiva e regalare qualche istante di piacere all’ego dei partecipanti. E allora perché non cambiare prospettiva?
Siamo nel quartiere Isola, a due passi dal rigoroso e imponente grattacielo della Regione Lombardia, uno dei distretti più glamour e tecnologici del panorama milanese sia per offerta che per scenario urbano. Qui i recenti investimenti immobiliari hanno ridefinito la forma e l’essenza del quartiere.
Non sfugge a questa definizione il “piccolo” edificio Copernico S32 di via Sassetti 32 che, nonostante i suoi 13 piani, sembra aver trovato un posto di rilievi tra i giganti della recente svolta architettonica milanese. L’ingresso della location è tanto semplice quanto elegante. Qui anche l’atrio svolge un ruolo; non un punto di passaggio ma una discreta reception, molto utile anche per il pubblico business che frequenta la location.
Saliamo al tredicesimo piano dell’edificio e raggiungiamo la terrazza. L’occasione di visitarla nasce da un invito particolare: la presentazione di una giovane Cantina vitivinicola dell’astigiano che ha scelto lo stesso “cambio di prospettiva” per presentare ufficialmente a Milano i suoi gioielli, frutto di visione, passione e rigorosa preparazione del suo giovane fondatore, Roberto Riboli. La serata di primo autunno non è delle migliori e ci costringe ad un veloce tour sui tre lati aperti della terrazza. Nonostante la leggera pioggia, l’avvicinarsi del crepuscolo rende lo spettacolo di luci circostante un piccolo capolavoro: di fronte a noi, da uno dei due lati principali, si staglia il Palazzo della Regione; più a sinistra, spicca l’inconfondibile stile del tetto della Stazione Centrale, mentre a destra si vedono la Torre Unicredit, il Samsung District e i due capolavori del bosco verticale, questi ultimi tra gli esemplari più celebri della moderna transizione architettonica meneghina. È un piccolo tripudio di luci e suoni, un vero faccia a faccia con i giganti dell’architettura cittadina. Più sotto, le mille luci del quartiere Isola da una prospettiva tutta particolare.
Rientriamo nel moderno spazio interno tutto circondato da vetrate panoramiche, richiamati dagli applausi per l’ospite della serata. Prende il microfono Luca Gardini, in arte #thewinekiller, giovane e talentuoso sommelier già collaboratore di ristoranti stellati, appena nominato “miglior critico al mondo per i vini italiani” nell’ambito del Concorso Best of Wine of the World Competition. Luca presenta i protagonisti della serata nella forma dell’intrattenimento, quasi da diretta social, accompagnandoci in un viaggio di sentori, sapori e profumi.
E non a caso, il primo capolavoro ad essere presentato dal noto sommelier è la prima annata ufficiale di Barbera d’Asti DOCG del 2013 ovvero “Mappale 61” derivato dalle coordinate geografiche del relativo vigneto. Il viaggio continua e, a giudicare dal gradimento degli ospiti, la prima annata ufficiale sembra proprio avere il giusto cambio di prospettiva.
In alto i calici, al prossimo capolavoro o cambio di prospettiva.
Per gli appassionati del genere, da non perdere, i numerosi appuntamenti della quinta edizione della #MilanoWineWeek fino al 16 ottobre.