Sport - 09 ottobre 2022, 10:56

Verstappen “sprinta” in Giappone, il titolo è suo

In una domenica influenza dalla pioggia, il Gp di Suzuka viene ridotto a una gara sprint di 30 minuti. Max vince gara e mondiale, ma è confusione totale sui regolamenti

Piove a Suzuka, come ampiamente previsto fin dal sabato, anche se la parte forte della perturbazione arriva con un po’ di anticipo rispetto alle attese. Questo "sballa" i piani dei team e della direzione corsa che dà partenza “standing start”, cioè classica partenza da fermo, e scelgono le gomme intermedie.  Chiamata corretta quella della direzione a nostro modesto parere, ma decisione peculiare quella dei team e principalmente dettata dal fatto che le gomme intermedie sono decisamente più performante delle full-wet, da bagnato vero. Peccato che la pista sia allagata e le intermedie scaricano solamente 35 litri al secondo contro gli delle gomme da bagnato.

Risultato: un primo giro da paura. Vettel viene urtato da Alonso e finisce lungo, ma riprende. Carlos Sainz pianta la sua Ferrari F1-75 contro il muro e si ferma in mezzo alla pista, pregando che nessuno si schianti contro di lui a causa della scarsa visibilità. Gasly con la sua Alpha Tauri raccoglie un cartellone e lo trascina per svariate curve. Safety car immediata e, dopo 2 giri, bandiera rossa. Pista impraticabile. Ma, soprattutto, un trattore, usato come mezzo di soccorso, in pista per recuperare le vetture.

Ci saranno molte polemiche, e molte ce ne sono già state sui social tramite gli account ufficiali di piloti e addetti ai lavori, in merito a questo utilizzo di trattori in pista. Proprio a Suzuka, proprio sotto una pioggia battente. Proprio come nel 2014, quando avvenne il tragico incidente che causò la morte, qualche mese dopo, di Jules Bianchi.

Seguono due, DUE, ore di attesa prima di poter riprendere l’evento. Gp che diventa una gara sprint, con poco più di 30 minuti di durata a disposizione dato che per regolarmente l’evento sportivo deve durare al massimo 3 ore.

La ripartenza della gara sprint è sotto safety car, con gomme full wet. Gomme che vengono però cambiate da tutti in intermedie dopo pochissime tornate. Dopo il valzer dei pit-stop Verstappen guida la gara con 4.6 secondi su Leclerc. E non c’è storia per nessuno.

Verstappen guadagna 20 secondi in 22 minuti su Leclerc, distruggendo qualsiasi speranza del monegasco di lottare per la vittoria. Ancora una volta, va detto, il meteo instabile con pioggia e le temperature basse mettono in crisi la F1-75. Dopo i primi 4 giri, dove Leclerc sembrava avere un passo addirittura leggermente migliore del campione del mondo olandese, la vettura di Maranello è andata in crisi, distruggendo gli pneumatici fino a renderli praticamente slick. Stesso problema visto a Imola, in Ungheria e, più recentemente, a Singapore. A Imola Leclerc aveva spinto troppo, distruggendo le gomme intermedie. Si ipotizza lo stesso problema anche a Suzuka, come confermato dallo stesso Mattia Binotto dal remote garage di Maranello.

Le gomme rese ormai slick hanno messo in grandissima difficoltà Leclerc che si è visto recuperare il vantaggio che aveva su Perez. I due sono stati ingaggiati in una battaglia spettacolare che ha visto prevalere Leclerc sul campo, ma Perez per la direzione gara. Un lungo di Leclerc all’ultima curva costa infatti al monegasco una penalità di 5 secondi.

Ma le sorprese non sono finite: proprio durante le interviste di fine gara arrivano infatti due informazioni importanti. La prima: nonostante la gara non si sia svolta per almeno il 75% della distanza, il punteggio viene considerato “pieno”. La seconda, appunto, la penalità inflitta a Leclerc (in tempo record, aggiungeremmo noi). Il combinato disposto delle due rende un incredulo Max Verstappen bi-campione del mondo.

Titolo meritatissimo per Max, al netto delle polemiche che andranno avanti per molto sul presunto  sforamento del budget cap di Red Bull. L’olandese ha ampiamente mostrato di essere il miglior pilota in circolazione, compiendo grandissime gare in rimonta e non sbagliando mai. La manovra alla prima curva del primo giro oggi, dopo l’attacco di Leclerc, ne è la dimostrazione assoluta.

Un’ultima considerazione va fatta, onestamente, sulla Federazione. La mancanza di credibilità di Federazione e direttori corsa in termini di regole, velocità nel prendere decisioni e applicazione di interpretazioni diverse per casi identici è ai massimi livelli mai visti. L’anno scorso è stato fatto fuori, va detto in questi termini, Michael Masi per i noti fatti di Abu Dhabi. Ma è evidente che c’è un problema congenito nella organizzazione. Lenta, burocratica, incapace di interpretare le regole assurde che lei stessa scrive (male). “Incommentabile e inaccettabile”, usando le parole del Team Principal Ferrari Mattia Binotto.
Prossima tappa, Austin, Texas, GP degli USA.

I risultati

1.    Verstappen
2.    Perez
3.    Leclerc
4.    Ocon
5.    Hamilton
6.    Vettel
7.    Alonso
8.    Russell
9.    Latifi
10.  Norris

Lorenzo Pisani e Stefano Sandrini