Salute - 08 ottobre 2022, 09:04

Acof forma i professionisti sociosanitari: un corso per conoscere le cure palliative

Una serie di esperti impegnati in ospedali, strutture residenziali e assistenza domestica presenteranno metodi ed esperienze per elaborare un approccio multidisciplinare nell’accompagnamento del fine vita. La coordinatrice Paola Maestroni: «Un argomento essenziale di cui nelle aule formative si parla ancora troppo poco». Il responsabile scientifico Gianmaria Messina: «Sarà un confronto di ampio respiro per migliorare la preparazione professionale ma anche per creare una vera cultura delle cure palliative»

È un argomento delicato, complesso, spesso tenuto a margine dei convegni di carattere sociosanitario, eppure così essenziale se ci si occupa di salute. Proprio per questo Acof Olga Fiorini, consapevole dell’importanza delle cure palliative nel contesto della sanità territoriale, ha deciso di organizzare un corso di formazione che aiuti gli operatori - qualsiasi sia il ruolo che ricoprono nelle strutture o in ambito familiare - a perfezionare il metodo di assistenza delle persone giunte a fine vita.

«È una tematica centrale ed essenziale, eppure se ne parla sempre molto poco nelle aule formative. Così abbiamo deciso di proporre un evento di approfondimento che uscisse dai canoni classici per allargare l’orizzonte, tant’è che l’adesione è stata immediatamente altissima», sottolinea Paola Maestroni, psicologa, psicoterapeuta e coordinatrice didattica sia di questo appuntamento che di tutti i corsi sociosanitari organizzati da Acof.

«Inizialmente l’idea era di coinvolgere quasi esclusivamente ASA e OSS, però ci siamo rapidamente resi conto che molte altre figure professionali erano interessate a intervenire e approfondire, proprio a dimostrazione di quanto sia sentita la necessità di essere preparati su questo versante».

Sono dunque già tantissime le iscrizioni a un’iniziativa patrocinata da OPI Varese (la sezione provinciale dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche) che si svilupperà per due sabati interi, ovvero l’8 e il 15 ottobre, nella sede ACOF di Busto Arsizio. Il corso si intitola “Le cure palliative: l’abbraccio di un mantello bio-psico-socio-spirituale” e ospiterà una lunga serie di relatori altamente qualificati per sviscerare tutte le principali tematiche e, soprattutto, facendolo da punti di osservazione anche molto differenti.

Ad introdurre le lezioni sarà il responsabile scientifico Gianmaria Messina, educatore ed animatore geriatrico, assistente spirituale laico e consulente filosofo presso l'Hospice "Altachiara" della 3sg di Gallarate. «Il percorso che andiamo ad offrire ai partecipanti ha una duplice valenza», sottolinea. «Da un lato, ovviamente, c’è il fattore professionale, dato che cercheremo di fornire un approccio multidisciplinare nell’accompagnare e nel lenire il dolore quando si arriva al fine vita, la qual cosa non riguarda solo chi è giunto a uno stadio terminale di una malattia, ma anche il sempre più popolato mondo di chi affronta la cosiddetta “quarta età”.

D’altro lato, però, il corso ha anche un forte valore culturale, cercando di raccontare le cure palliative in maniera chiara e corretta, superando pregiudizi e confusioni. Significa mostrare che procedure quali la sedazione palliativa non hanno nulla a che vedere con l’eutanasia, oppure far comprendere che non esiste un malato incurabile, ma che purtroppo ci sono persone inguaribili, che noi curiamo fino alla fine».Ad alternarsi sul tavolo dei relatori saranno anche Valter Reina (direttore dell’Hospice dell’ospedale di Busto Arsizio), Rita Maimone Baronello (coordinatrice Infermieristica all’Hospice bustese), Debora Leindorf BartzWeldt (anch’essa coordinatrice infermieristica ma all'Hospice Altachiara di Gallarate), Isabella Pelligrò (ausiliaria socio-assistenziale nella stessa struttura), Elisabetta Luana Piastrelloni (coordinatrice OSS esperta di cure palliative al domicilio) a Ambrogio Colombo (dirigente psicologo dell’Unità Operativa di Cure palliative e Terapia del dolore dell’ospedale di Cuggiono).      

«Il valore aggiunto di questo momento formativo – sottolinea ancora Gianmaria Messina – è costituito proprio dalla possibilità di ascoltare professionisti impegnati in contesti differenti, i quali richiedono anche pratiche differenti, offrendo ai partecipanti un ampio ventaglio di modalità nell’erogazione delle cure palliative e nel trattamento della fase terminale di un’esistenza. Per questo è un’opportunità che riguarda tanti operatori del settore, quali ad esempio infermieri, ASA, OSS, psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali, educatori, animatori e assistenti familiari che a vario titolo si occupano di cure palliative, sia in struttura che al domicilio. La ricchezza delle varie esperienze che andremo a raccontare potrà aiutare ad orientarsi in questo delicatissimo contesto, in cui si affiancano i pazienti nel momento più difficile della loro vita».

C. S.