A far discutere durante l’ultima seduta del consiglio comunale castellanzese è stata ancora una volta la situazione della Fondazione Moroni, che qualche settimana fa ha visto una serie di figure professionali decidere di lasciare il proprio posto di lavoro.
A sollevare l’argomento, portando in aula le ansie di molte famiglie, è stato il capogruppo di minoranza Angelo Soragni: «Quanto accaduto nel mese di agosto – ha spiegato Soragni – ha suscitato diverse preoccupazioni negli ospiti e nelle famiglie; nell’ultimo periodo molti ci hanno avvicinati per avere informazioni sulla situazione della Fondazioni Moroni, e su cosa si stava facendo per risolvere la vicenda.
È per questo che vorremmo sapere quali sono gli indirizzi politici che l’amministrazione ha intenzione di perseguire per il futuro della casa di riposo, che rappresenta una risorsa importante per Castellanza e per tutti i comuni limitrofi».
Il Centro Destra unito, infatti, ha sottolineato come a parer loro sia dovere del gruppo di maggioranza avere le idee ben chiare su quale debbano essere i passi da compiere per garantire il futuro della struttura, che da sempre è uno dei fiori all’occhiello della città.
«Ad aggiornare i cittadini – ha ribattuto il vicesindaco Cristina Borroni – ha provveduto la presidente del consiglio, che ha descritto la situazione in modo preciso ed esaustivo, anche rispetto alle azioni che il Cda e la direzione stanno mettendo in atto per gestire e risolvere le problematiche dovute alla dimissione di alcune figure professionali.
In queste ultime settimane alcune realtà hanno deciso di utilizzare quanto accaduto per fare sterile propaganda su questioni che nulla hanno a che fare con la politica, sulle quali la politica non può, e non deve interferire; ricordo, infatti, che la Fondazione Moroni è un ente privato autonomo dal punto di vista gestionale, programmatorio e funzionale».
Secondo l’assessore Borroni, infatti, anche se la realtà ha mantenuto nello statuto la regola della nomina da parte del Sindaco di alcuni componenti del Consiglio d’Amministrazione, il comune di Castellanza non può intervenire nella gestione delle attività; questo non vuol dire, però, che non vi sia una comunicazione continua e costante sulla situazione.
Il confronto tra Palazzo Brambilla e la Fondazione non è certo assente: «Resta valido il percorso e il confronto iniziato nel nostro mandato precedente – prosegue Cristina Borroni – e il dialogo con la casa di riposo non si è mai interrotto.
La politica del sospetto, che in questi giorni è possibile vedere messa in atto anche da realtà che non fanno parte del consiglio, è contro producente e dannosa, non aiuta a risolvere i problemi e genera confusione, aumentando la mancanza di fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
In periodi come quello che stiamo vivendo serve chiarezza, non confusione, servono costruttori, non demolitori, serve fiducia, non sospetto».