«Se si vuole l’autonomia bisogna votare Lega». È il messaggio lanciato a Gallarate dai candidati alle elezioni del 25 settembre. Ad accogliere Stefano Candiani, Massimiliano Romeo e Giuseppe Valditara sono stati il segretario cittadino del partito, Giorgio Caielli, e il sindaco Andrea Cassani, a sua volta leghista.
Caielli ha esordito rimarcando il legame tra Lega e territorio: «L’amministrazione di Gallarate lavora bene grazie al nostro sindaco e ai nostri assessori ma anche grazie ai militanti. Qui ci sono pratiche di buongoverno da esportare a livello nazionale».
Da parte loro, i candidati si sono concentrati in particolare sul tema dell’autonomia. «È nel programma del centrodestra grazie alla Lega», ha rivendicato Valditara, docente e ideatore del think tank “L’Italia che vogliamo”, candidato nel listino proporzionale del Senato.
«Fondamentale che i territori abbiano voce – ha insistito il senatore Stefano Candiani, in corsa per la Camera nel collegio uninominale di Busto Arsizio –. Il nostro territorio soffre più di altri le attuali difficoltà economiche. Noi continueremo a essere portatori di questi interessi sani, legati all’economia, al lavoro e allo sviluppo».
Candiani ha poi osservato che «oggi in tanti parlano di autonomina, in particolare dal punto di vista energetico. Ma per un’autonomia completa si deve votare la Lega, l’unico partito che ce l'ha nel Dna. Gli interlocutori del mondo economico lombardo, gallaratese e del territorio hanno bisogno del nostro pragmatismo».
Massimiliano Romeo, candidato al Senato nel collegio uninominale di Varese, ha messo in evidenza come in questo momento si debba «a tutti i costi cercare di valorizzare la classe dirigente di cui i partiti dispongono. Noi abbiamo davvero una squadra all’altezza: sindaci, governatori, tantissimi amministratori. E questo dà l’idea di una Lega che ce la può fare perché in un momento difficile bisogna mettere in campo le forze migliori del Paese».
Il senatore Romeo è poi tornato sul tema dell’autonomia: «Per arrivarci in maniera definitiva abbiamo bisogno di una Lega forte e del coinvolgimento di tutto il centrodestra». Evidenziando che «il federalismo è anche tutela e difesa delle nostre radici, dei nostri costumi, della cultura locale che la globalizzazione ha messo in discussione. Ma noi teniamo molta all’identità. E teniamo alle imprese: gli altri paesi le tutelano, possibile che solo l’Italia ci debba rimettere? L’Europa va bene, ma deve tutelare gli interessi dei nostri territori. Perché se salta l’economia reale, salta tutto».
Il sindaco Cassani non ha risparmiato una frecciatina agli alleati di Fratelli d’Italia: «Noi siamo nati leghisti. Se guardo le loro liste non vedo la nostra stessa coerenza politica». Su Giorgia Meloni: «C’è un’ondata di consenso, come in precedenza ci fu per Renzi e i 5 Stelle. A differenza degli altri, Matteo Salvini ha avuto il suo apice dopo aver governato, perché ha dimostrato di saper lavorare bene».