Territorio - 29 agosto 2022, 18:10

Cassano Magnago, il lutto diventa caso politico: l’ultimo saluto avviene all’estero

Imen Boulahrajane, influencer, lamenta l’impossibilità di seppellire il papà in Italia. Prese di posizione, in piena campagna elettorale, di alcune forze politiche. Intanto suo padre, in Italia dagli anni Ottanta, riposa in Marocco

Imen Boulahrajane con il padre

Hassane, cassanese, appena scomparso, da ieri riposa in Marocco, nella città di nascita. I parenti più stretti avrebbero preferito che rimanesse in Italia. Perché qui Hassane ha vissuto dai primi anni Ottanta, qui risiede la sua famiglia, qui ha tanti amici, marocchini e italiani, qui si è dato da fare per sé e per la comunità. Ma non c’è stato verso: le necessità legate alla sepoltura islamica hanno costretto al trasferimento. Un passaggio che ha spinto la figlia, Imen Boulahrajane, influencer nota come Imen Jane, a uno sfogo sui social. A sua volta seguito da prese di posizione politiche.

Così l’assessore a Territorio e Lavori pubblici di Cassano Magnago, Rocco Dabraio: «Sono stato contattato da Imen. C’è stato un sopralluogo nel cimitero cittadino, così da verificare le possibilità di sepoltura per il padre. Ma non esistono, al momento, aree riservate ai defunti islamici. Quella visionata accoglie solo due bimbi provenienti da famiglie che professano quella fede». Tono pacato, quello di Dabraio, connotato dal rispetto che si deve a chi vive una grave perdita. Nella consapevolezza di difficoltà quasi insuperabili. Ad esempio, sepoltura, per i musulmani, in un campo separato da quelli riservati ad altre fedi e no a possibili esumazioni, ormai largamente previste nei cimiteri cattolici.

«Vivendo a Cassano, è stato naturale pensare innanzitutto al cimitero locale – riassume Imen Boulaharjane – e un sopralluogo effettivamente l’ho fatto. Ma, nonostante l’atteggiamento di apertura riscontrato in Comune, le condizioni non erano quelle necessarie». Altri cimiteri più “attrezzati”, ad esempio a Bergamo, sono risultati pieni, altri ancora come Varese, sarebbero riservati ai residenti. Roma, altra opzione, è sembrata una scelta inopportuna: «È una città con cui mio padre non ha avuto legami particolari. Se bisogna prendere un aereo, ha più senso che riposi in Marocco».

La questione, però, secondo Imen Boulaharjane, è politica e culturale: «Possibile confrontarsi con queste difficoltà, oggi? Mio padre ha lavorato in Italia dagli anni Ottanta. Per dirgli addio, dall’Italia, siamo partiti in 12. E chi non si può permettere certi esborsi?». È «…una questione  di integrazione, quindi politica […] l’Italia è un Paese laico e aconfessionale: prevedere spazi per confessioni diverse da quella dominante non è solo un atto di civiltà, è un diritto di tutti i cittadini. Eppure c’è qualche partito che in questi anni ha portato avanti campagne d’odio perfino contro i morti “diversi”, colpevoli di snaturare il cimitero “tradizionale”».

La Lega di Cassano Magnago, fatte sentite condoglianze, si è pronunciata, parlando di attacco alla città sulla base della mancanza di spazi islamici al cimitero: «Ricordiamo innanzitutto alla signorina Imen che vive in una nazione di ispirazione e a netta maggioranza di popolazione cristiana cattolica, ampiamente tollerante ed estremamente accogliente, come avrà capito notando i flussi per lo più incontrollati di immigrati clandestini quotidianamente. Ricordiamo anche che il cimitero di Cassano Magnago non è ad uso esclusivo di una confessione religiosa e, pagando come tutti la relativa tassa comunale, è libera anch’essa di acquistare una tomba o un loculo per il povero padre. Riteniamo fuorviante e fuori luogo il suo sfogo sulla stampa usando politicamente la morte del padre per polemizzare col paese che ha accolto la sua famiglia e che le permette, democraticamente, anche spazi politici sui mass media locali e nazionali. […] Quindi consigliamo alla signorina Imen di contattare l’ufficio preposto ai servizi cimiteriali presso il nostro Comune e di informarsi sui costi per uno spazio presso il Cimitero Comunale come fanno da secoli tutti i residenti cassanesi, di ogni religione o culto».

Di segno opposto la presa di posizione di Sinistra Italiana, Europa Verde, Varese Possibile: « il fatto che l’Italia sia a maggioranza cristiano-cattolica non dovrebbe implicare differenze di trattamento, accesso ai servizi e disponibilità degli stessi. Purtroppo, invece, le differenze ci sono eccome, dato che, come denunciato da Imen, non ci sono luoghi in tutta la Regione dove, ad esempio i musulmani, possano seppellire i propri cari. Questo è un impedimento sostanziale, per il cittadino, del diritto a professare la propria religione, pensate: come vi sentireste se vi obbligassero a seppellire il vostro caro in un cimitero di una diversa religione? Qui, per noi, la questione è chiara: si sta negando un diritto sancito dalla Costituzione e si sta, per di più, tentando di far passare il nostro Stato, laico, per uno Stato confessionale».

Dal Marocco, la figlia del defunto precisa: «Non si tratta di costi. Ci sono tante comunità di origine straniera che faticano a dare l’ultimo saluto ai propri cari, in Italia. Ovviamente esistono difficoltà logistiche, nessuno lo nega. Ma, per rispetto, andrebbero affrontate con maggiore lungimiranza».

Prospettive di lungo corso: la soluzione non sembra dietro l’angolo, anche per evidenti problemi logistici. Una certa "migrazione di ritorno", quella delle lacrime, non sembra destinata a scomparire in fretta.

Stefano Tosi