Governatori leghisti in campo per dare man forte al partito alle elezioni politiche? È l’ipotesi apparsa oggi sulla Stampa (leggi qui).
Il quotidiano di Torino racconta che il leader Matteo Salvini sta pensando di candidare i presidenti delle Regioni Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia per frenare il calo dei consensi al Nord.
Uno scenario verosimile? Fontana e i colleghi Zaia e Fedriga potrebbero davvero spendersi per il voto del 25 settembre? «Non ne so nulla, l’ho letto anch’io stamattina sulla Stampa», spiega il commissario provinciale della Lega Stefano Gualandris.
Ma come vedrebbe Fontana candidato alle politiche? «È una persona valida, quindi positivamente – risponde il commissario –. Se il movimento dovesse scegliere di fare quella strategia, massima fiducia nelle scelte del movimento. Vedo Attilio validissimo in Regione, come lo vedo validissimo a Roma».
Magari candidato anche a Varese? «Potrebbe essere anche a Varese, sì. Ma ribadisco: sono tutte ipotesi», precisa Gualandris, per il quale, al momento, potrebbe trattarsi anche di «fanta-teorie».
La scelta di candidare i governatori, magari come capilista nel listino proporzionale, servirebbe a portare consensi al partito. Ma si dovrebbe trattare, eventualmente, di candidature “di scopo”: una volta eletti, i presidenti rinuncerebbero al seggio in Parlamento per portare avanti il proprio lavoro nelle rispettive regioni.
Anche se il discorso della Lombardia è più complicato, per via della “doppia disponibilità” di Fontana e Letizia Moratti.
Se il governatore optasse per la Camera o il Senato, libererebbe il posto al Pirellone alla sua attuale vice.
Ma l’ipotesi di scelte differenziate fra i tre presidenti di Regione lascia qualche dubbio.
Entro il 22 agosto, termine per la consegna delle liste, suggestioni ed eventualità lasceranno il campo a qualche certezza in più.