Busto Arsizio - 11 agosto 2022, 13:43

Una vita per il tessile e il territorio: addio all'ingegner Alfonso Randi

Il papà Antonio aveva fondato la tessitura nel 1931, lui la fece crescere. Ex presidente Univa e tra i fondatori della Liuc, in prima linea anche per i Lions e il Tennis Club. L'addio martedì nella sua Busto Arsizio, a Sant'Edoardo

L'ingegner Randi da solo, con la «diletta moglie Carla" e in una foto storica del suo libro - per cortesia della famiglia

Un imprenditore, che ha saputo essere riferimento nel settore tessile e nel mondo economico del territorio: era stato anche presidente dell’Univa negli anni Settanta e tra i fondatori della Liuc. Che dava lavoro e benessere, senza tralasciare di impegnarsi fuori dall’azienda anche nel sociale e nello sport.

Un uomo che ha sempre dato tanto, l’ingegner Alfonso Randi, scomparso a 94 anni a Busto Arsizio. La città potrà salutarlo per l’ultima volta martedì 16 agosto alle 15.30 (alle 15.15 il Rosario) nella chiesa parrocchiale di Sant’Edoardo: in questi giorni gli si può rendere omaggio anche nella sua abitazione di via Ponzella 12, dove è stata allestita la camera ardente. Proprio tra via Ponzella e viale Nievo tutto era iniziato, ovvero la tessitura fondata da papà Antonio nel 1931 dopo una prima, illuminante esperienza in Brasile.

Casa e azienda, vicine fisicamente e nel cuore.

Alfonso aveva preso in mano da giovane la tessitura Randi: il padre era infatti mancato presto, nel 1952, e Alfonso – ricorda Paola, con i fratelli Antonio, Andrea e Francesca - è stato anche padre dei suoi fratelli. Erano gli anni del boom del tessile, ma occorrevano lo sguardo giusto, le scelte giuste per guardare al futuro. Prima ecco un’impresa verticalizzata: escluso il processo di filatura, al suo interno aveva tutto quello che serviva per arrivare al prodotto. Negli anni Ottanta e Novanta si rinnova, operando in parte l’outsourcing di passaggi quali confezione e stiro. Infine nel 2003 viene fondata la Tessitura Randi 1931. Ci si separa dalla Manifattura, gestita dai cugini, e nasce a un ufficio stile dedicato alla tessitura, che si concentra sull’attività nella creazione di collezioni per la tavola e il letto (senza scordare i tessuti della tradizione: fiandre, jacquard, tinto filo). Parliamo di un’azienda che è arrivata anche a contare 400 dipendenti.

Una vita dedicata al lavoro e alla famiglia: a partire dalla sua «diletta moglie Carla», scomparsa cinque anni fa.  Così la chiamava anche nel libretto che scrisse, “Un’orma nella neve” per raccontare la sua vita e la storia che vi si intrecciava: la fanciullezza, lo sport, i momenti prima di incontrare Carla, l’impegno industriale narrato sinceramente, con le gioie e le delusioni che si possono incontrare. «Ai miei nipoti – la dedica nella prefazione – perché leggendo queste pagine rimanga in loro la memoria del loro di Nonno Alfonso».  Nonostante la dedizione alla tessitura, ha sempre pensato alla sua Busto anche in altri modi: Alfonso era stato tra i primi a mobilitarsi per i Lions, infondendo così il suo spirito di servizio per gli altri, e aveva anche fondato il Tennis club di Busto, a conferma del valore attribuito allo sport. «Si è sempre tanto dato da fare per la città – spiega – e ha promosso molte attività. Questo mentre portava avanti un’azienda importante».  

Marilena Lualdi