Busto Arsizio - 27 luglio 2022, 07:30

Busto: la colonia dell'Aprica si prepara a riaprire per le settimane “bianche” e “verdi”

Si stanno ultimando i lavori di allacciamento alla rete idrica dopo gli inquinanti trovati nel pozzo autonomo della struttura. L’assessore Paola Reguzzoni: «Abbiamo effettuato tre sopralluoghi: serve solo qualche lavoro di pulizia e tinteggiatura». Nessuna riposta dalle prefetture di Sondrio e Varese per ospitare i profughi ucraini

Covid permettendo, in ottobre la colonia dell’Aprica potrebbe essere di nuovo pronta per ospitare i ragazzi. L’amministrazione comunale ha riattivato in maggio il bando di gara effettuato tre anni fa e sospeso a causa della pandemia per affidare a una cooperativa la gestione della Comerio.

A rassicurare è l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Busto, Paola Reguzzoni, che spiega anche gli interventi che stanno interessando l’immobile nel passo a cavallo tra la Val Camonica e la Valtellina. «Abbiamo effettuato tre sopralluoghi – precisa – e a parte interventi di pulizia e tinteggiatura, la colonia è in ordine». Ricorda poi un intervento importante sul pozzo idrico. «Fino a qualche anno fa – prosegue – la struttura attingeva acqua da un pozzo idrico autonomo, purtroppo si sono rilevati degli inquinanti che hanno costretto a ulteriori provvedimenti. Abbiamo dunque effettuato un intervento di allacciamento alla rete idrica comunale e in questo periodo si stanno ultimando i lavori».

Quindi, la storica colonia a 1.180 metri punta ad essere pronta per le settimane bianche e anche verdi.

Di fronte all’emergenza della guerra in Ucraina, l’amministrazione aveva proposto anche che la struttura potesse essere adibita per ospitare profughi ucraini e per questo aveva inviato alla Prefettura di Sondrio e di Varese una lettera di disponibilità. «Occorreva accreditarsi come centro di accoglienza – precisa l’assessore – perché la colonia presenta una struttura ad hoc per i bambini e sarebbe dovuta essere adeguata anche per ospitare adulti. Ma entrambe le prefetture non hanno risposto. Dunque abbiamo immaginato non servisse».

Tra l’altro lo status delle colonie di Busto Arsizio, Alassio e Aprica, era stato oggetto di un’interrogazione in consiglio comunale del Pd e Progetto in Comune, a firma di Cinzia Berutti.

«Per la terza estate consecutiva, a causa della pandemia di Covid-19, le strutture residenziali di Alassio ed Aprica sono rimaste inutilizzate – avevano rimarcato i partiti - Dopo l’iniziativa dello scorso anno legata alla presentazione del libro curato da Antonella Rabolini ed Ernesto Speroni “In colonia ieri…e oggi” e la mostra del Festival Fotografico Europeo, allestita nella sala del ricamo del museo del Tessile, non si è più discusso in pubblico sull’utilizzo a fini educativi/ricreativi né della struttura di Alassio né su di quella di Aprica». Risultato, «le ultime generazioni di bustocchi rischiano di non conoscere l’esatto valore, economico, storico, culturale delle due strutture che il mecenatismo di illuminati imprenditori bustocchi ha regalato alla città». 

Laura Vignati