«Tutte le opere pubbliche sono a rischio, a Varese come in tutta Italia». Non usa mezzi termini il sindaco di Varese Davide Galimberti nell’esprimere la propria preoccupazione davanti allo spettro della crisi di governo.
Mentre a Roma l’esecutivo Draghi è appeso a un filo, il primo cittadino varesino, insieme a un migliaio di colleghi in tutta Italia (oltre cinquanta nella sola provincia di Varese: leggi qui) ha scritto una lettera per chiedere all’ex presidente della BCE di ritirare le dimissioni. In questa intervista, oltre a parlare di Mondiali di canottaggio, palaghiaccio, emergenza idrica e rifiuti, si parte proprio da qui.
Perché quella lettera, sindaco Galimberti?
«Per far comprendere a tutti la gravità di questa crisi: non è una delle tante che si sono susseguite nella storia dell’Italia. Siamo all’indomani della pandemia (che peraltro riserva ancora delle criticità), in un contesto di stabilità internazionale precario e in una contingenza economica difficilissima. Ci sono le riforme da attuare e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è in una primissima fase, con molte risorse ancora da assegnare. I sindaci, ovvero coloro che sono stati e sono in prima linea nell’affrontare le difficoltà, sono consapevoli del rischio che stiamo correndo, e per questo hanno sottoscritto quella lettera a prescindere dagli schieramenti politici».
Le preoccupazioni legate all’esecuzione del PNRR paiono quelle più urgenti e condivise.
«È l’opportunità per trasformare il Paese: un’interruzione sarebbe deleteria. Ma non c’è solo quello: anche le risorse distribuite con la legge di Stabilità, da armonizzare coerentemente con quelle del Piano, subirebbero uno stop pericoloso. E pensiamo pure a tutte le decisioni di natura amministrativa che abbisognano della guida statale, come utilizzare i ribassi delle procedure per far fronte ai rincari delle materie prime e dei costi delle energia: senza un governo non si possono prendere. I problemi sul tavolo sono insomma moltissimi, più di altre epoche, così come le opportunità: una situazione di ingovernabilità prolungata non può non preoccupare».
Vede a rischio le opere pubbliche varesine?
«Tutte le opere sono a rischio. I finanziamenti assegnati sono garantiti, ma con una crisi di governo le procedure si bloccherebbero o subirebbero un rallentamento tale da pregiudicare la realizzazione dei lavori entro il 2026, ovvero la scadenza dello stesso PNRR. I risvolti di uno stop o di una frenata, anche di soli sei o otto mesi, potrebbero quindi essere irreversibili. Senza un governo non ci sarebbero più risposte (oggi invece puntualissime) ai quesiti che ogni amministrazione fa sull’attuazione e sulla partecipazione ai bandi: ci sono richieste che lo Stato deve ancora evadere, sulla dispersione idrica, sull’impiantistica scolastica e su quella sportiva, per esempio; e bandi che devono ancora uscire, alcuni cruciali come quello sul trasporto pubblico locale».
Eppure alcuni suoi colleghi o ex colleghi hanno snobbato o criticato l’appello congiunto. Andrea Pellicini, ex sindaco di Luino, ha dichiarato come sia «meglio andare a votare e affidare la guida dell'Italia al centrodestra, maggioranza schiacciante nel Paese», mentre da Busto Arsizio Emanuele Antonelli ha detto che «non si deve aver paura di cambiare».
«Nessuno qui ha paura di andare alle elezioni: sono elemento di democrazia e per questo devono essere svolte. Nei tempi stabiliti, però, non otto mesi prima. Qualcuno poi ha evidentemente dimenticato quanto sia complesso fare il sindaco e ragiona solo per ambizione personale: evidentemente vuole candidarsi… Chi ha a cuore gli interessi dei cittadini e non i propri non può non guardare al prolungamento di questa legislatura fino alla sua naturale scadenza. L’appello, lo sottolineo, è stato trasversale: lo hanno firmato anche tanti sindaci di centrodestra».
Cambiamo argomento. Stiamo entrando nella settimana dei Mondiali di canottaggio alla Schiranna: quali sono le sue aspettative?
«Saranno una conferma del “ruolo” del lago di Varese come luogo ideale per ospitare grandi eventi e delle capacità organizzative del Comitato: il coinvolgimento di un numero crescente di nazioni e di sponsor dimostra come le iniziative remiere varesine non siano estemporanee. La nostra credibilità cresce, le istituzioni ci cercano anche per manifestazioni che si sarebbero dovute fare altrove (vedi gli Europei): tutto ciò ci rallegra e ci responsabilizza».
Alla Schiranna adesso si può anche fare il bagno: è soddisfatto della risposta di cittadini e turisti? Il numero dei bagnanti è per ora contenuto, molti rimangono scettici, per non dire contrari…
«Il numero dei bagnanti è coerente con le prospettive e le inclinazioni del luogo: il lago di Varese non è una piscina, ma un bellissimo posto in cui praticare diverse attività, tra cui - ora - anche la balneazione. Agli scettici posso solo rispondere che i dati parlano chiaro: la qualità dell’acqua è ottima».
Si può fare qualcosa di più, però, nel quartiere?
«Si possono migliorare i servizi, a supporto degli sport praticabili, e l’arredo naturalistico. Poi va fatta una programmazione di visite ed escursioni per sfruttare ancora meglio l’autentica vocazione naturalistica del nostro lago».
Con l’installazione del nuovo molo partirà anche la navigazione verso l’isolino Virginia?
«Le autorizzazioni ci sono, ora è necessario che chi gestisce la navigazione trovi i mezzi idonei».
Altra novità pronta a essere svelata: il palaghiaccio…
«Si tratta di una scommessa fatta quando le Olimpiadi Invernali non erano ancora all’orizzonte, con l’obiettivo di effettuare interventi su una struttura che li richiedeva e di rendere ancora più attrattiva la nostra città. Oggi siamo davanti a quello che sarà il primo impianto delle Olimpiadi Invernali 2026 a essere realizzato nel nostro Paese, grazie ai bandi e a un forte impiego di risorse comunali. E la cosa più interessante è che abbiamo aggiunto funzioni legate allo sport e al comfort degli atleti senza incrementare la superficie e i volumi complessivi: una vera e propria rigenerazione nel rispetto delle norme di carattere ambientale e dell’efficienza energetica. Sarà un palazzetto a impatto zero. E sarà sicuro».
Siccità: la situazione meteorologica è sempre più grave. Sono in previsione nuove restrizioni sull’uso delle risorse idriche?
«Al momento no, anche perché, grazie ai provvedimenti assunti, l’attenzione dei cittadini è aumentata e questo si nota sulle disponibilità idriche. L’appello è a continuare nei comportamenti virtuosi ispirati dalle ordinanze del nostro Comune e di altri».
L’altro ieri ha “debuttato” il container mobile attrezzato di Sangalli per alcune tipologie di rifiuti. Una bella comodità pronta ad arrivare vicino alle case dei cittadini che, tuttavia, non ha spento del tutto le polemiche che si sono sollevate sul nuovo servizio di igiene urbana in generale.
«L’idea del container mobile va ad aumentare ancora di più la qualità del servizio: la risposta dei cittadini è stata positiva, io stesso ne ho usufruito. In generale dico che un sistema nuovo abbisogna di un tempo di rodaggio: qualche inefficienza e qualche disservizio c’è stato, in particolare il recupero dei vecchi bidoni e la consegna di quelli adeguati ha creato nelle scorse settimane qualche disturbo. Un cambio di passo porta insomma con sé qualche problema, è normale, ma i dati ci danno ragione: c’è stato un ulteriore incremento della raccolta differenziata e un ulteriore decremento della produzione di secco. Il cambiamento sta dando i suoi frutti. Ai cittadini ricordo che c’è un sito, Varese Pulita, con tutte le informazioni per adeguarsi al meglio alle novità».