Politica - 18 luglio 2022, 13:06

Antonelli: «Draghi è bravo, non un fenomeno. Giusto che lasci come ha detto»

Il presidente della provincia di Varese e sindaco di Busto non ha firmato la lettera-appello al premier, in linea col suo partito, Fratelli d’Italia. «Io parlo solo a titolo personale e dico che è giusto che Draghi mantenga la parola. Mi preoccupa che si possa perdere tempo, ma non si deve aver paura di cambiare»

Tra le firme dei sindaci apposte in calce alla lettera aperta per convincere Mario Draghi a restare al governo non c’è quella di Emanuele Antonelli, primo cittadino di Busto Arsizio e presidente della provincia di Varese.
«Non sono d’accordo con questo accorato appello – spiega –. Secondo me, un sindaco in questo caso non può parlare per la cittadinanza. Io posso parlare per me e basta».

Antonelli è in linea con le posizioni espresse dal suo partito, Fratelli d’Italia, a livello provinciale (leggi qui) e nazionale. La leader Giorgia Meloni ha parlato di un uso “improprio” delle istituzioni: «Anche secondo me», condivide il sindaco di Busto.

«Inutile fare appelli»

«Draghi ha sempre detto che se il gruppo che lo sosteneva non fosse rimasto unito e qualcuno avesse abbandonato, avrebbe lasciato anche lui. Adesso sta solo mantenendo la parola e ci si meraviglia di questo – osserva Antonelli –. È inutile fare appelli, spero che non sia uguale a tanti politici che dicono una cosa e ne fanno un’altra».

Per Antonelli – «e parlo a titolo personale», precisa – «è giusto che Draghi mantenga quello che ha detto, quindi che lasci. Non è che abbandona l’Italia. Rimane per l’ordinaria amministrazione, poi dopo le elezioni, se non ci sarà una maggioranza, lo dovranno richiamare e a quel punto tornerà “a modo suo”».

«Lo stimo, ma non è l’unico competente»

Il presidente della provincia precisa di non essere contro Draghi: «Lo stimo ed è stimato anche all’estero. Ma sapete perché adesso sembra che lo vogliono tutti? Perché è uno che fa bene il suo lavoro e non ne eravamo più abituati. Si sta dicendo che Draghi è un fenomeno. No, è semplicemente uno che nella sua vita ha sempre lavorato bene ed è competente. Ma non è l’unico – altrimenti che fine farà l’Italia se fosse così? – e non bisogna avere paura di cambiare. Certo, se lo paragoniamo a tanti altri politici allora sì che è un fenomeno e per questo gli italiani sono preoccupati. Ma è semplicemente uno che sa fare bene il suo lavoro».

«Non si perda tempo»

Nella lettera firmata da oltre mille colleghi – una cinquantina anche in provincia di Varese (leggi qui) – emergono i timori per quanto sta accadendo. Il sindaco di Busto non è preoccupato? «Fino alle elezioni immagino che si proseguirà con l’ordinaria amministrazione – precisa –. Quello che mi preoccupa è che, dopo che sarà caduta la maggioranza, si possa perdere troppo tempo. Però credo che, visto il momento, ci penseranno bene prima di perdere tempo».

«D’altra parte – prosegue – peggio di così, tra la guerra e le altre emergenze… E poi in questa legislatura sono cambiati troppi colori di governo. E non si può imparare a fare il proprio mestiere sulla nostra pelle. Troppo comodo: chi sta al governo deve essere già preparato, non imparare dopo tre o quattro anni. E nel frattempo?».

Riccardo Canetta