Storie - 23 giugno 2022, 16:18

Daniela, 35 anni nella Polizia locale e superprof di educazione stradale: «La famiglia mi ha insegnato ad aiutare sempre»

A Busto Arsizio il commissario capo Bettin ha festeggiato il meritato traguardo della pensione. Il suo consiglio ai colleghi: «Conta saper fare, ma soprattutto saper essere». Il primo giorno, dopo l'esperienza di insegnante, il 31 dicembre '86. Spinta anche dall'esempio di papà Dino, poliziotto, e di mamma Angela. Con un pensiero speciale ai suoi comandanti e a Walter Fazio

Daniela Bettin oggi e il primo giorno di lavoro

«Ricordatevi per la vostra professionalità e per la vostra vita di sapere… saper fare, ma soprattutto Saper Essere» con questo consiglio dopo 35 anni di impegno nella Polizia locale a Busto Arsizio si è congedata dai colleghi Daniela Bettin, commissario capo.

Il primo giorno

Il primo giorno di lavoro è scolpito nei suoi ricordi e catturato da una foto: era il 31 dicembre 1986. Lo scorso febbraio è giunto il momento della meritata pensione, ma solo ora, con la pandemia in ritirata, si è potuta organizzare una festa vera e propria. Semplice, ma autentica. Come autentica è Daniela, fedele ai suoi valori come le ha insegnato la famiglia e appassionata del suo lavoro come papà Dino, poliziotto.

Assunta quasi 36 anni fa come vigile urbano, ha affrontato i vari concorsi, è diventata responsabile dell’ufficio Formazione e Comunicazione e ha concluso il suo cammino appunto con il grado di commissario capo. Una donna che crede nei valori e ha un forte senso delle istituzioni, ma  ha anche dimostrato l’attenzione al futuro con il grande lavoro con i bambini e un sorriso che trasmette il suo sguardo fiducioso.

Daniela ha tanti ricordi da condividere: «Uno particolare al primo comandante, Michele D’Agnese che ha saputo valorizzare la mia precedente esperienza lavorativa come insegnante nelle scuole. Ed è da allora che ho iniziato ad entrare negli istituti programmando con i dirigenti scolastici di ogni ordine e grado, dalle materne alle superiori,  l’educazione stradale. Poi diventata un “ fiore all’occhiello” per la nostra città. Nel 2019 ho raggiunto più di 7.400 giovani». Lezioni preziose per educare i cittadini, oltre che gli automobilisti, del futuro, trasmesse con passione insieme al suo team.Ma ancora: «Non posso dimenticarmi del precedente comandante Dr Alessandro Casale grazie a lui.  Mi iscrive al corso in Regione e divento Tutor di Regione Lombardia per i corsi di formazione di nuovi agenti dell’hinterland del Varesotto e del Milanese».

Il bene nella gente

Tra gli aspetti che conquistano di Daniela Bettin, c’è proprio questa riconoscenza, profonda, che si lega alla capacità di cogliere il bene della gente, al lavoro e non solo: «Ho avuto la fortuna di conoscere tante belle persone … agenti, ufficiali, comandanti e fare rete. Un grazie ai dirigenti e docenti dei sette  istituti comprensivi con i quali abbiamo instaurato un rapporto meraviglioso di collaborazione e stima».

Tra le persone che Daniela Bettin tiene a ricordare, c’è anche il compianto questore Walter Fazio: «Un abbraccio grande a chi non c’è, al mio assessore del cuore sempre disponibile e di grande umanità».  

Il commissario capo conserva gelosamente tra gli articoli uno in cui il dottor Fazio salutava con gratitudine papà Dino dopo quasi 50 anni di servizio. Per forza di cose, il pensiero va ai suoi splendidi genitori: «Li ringrazio tanto. Il mio poliziotto personale che ha saputo trasmettere valori di onestà e rettitudine e soprattutto la mia mamma, Angela. che mi diceva sempre “Dai amore se vuoi amore, sii da aiuto alle persone e un sorriso non costa nulla”».

Daniela ha portato le parole della sua mamma in ogni passo della sua vita anche professionale.

Adesso che ha potuto festeggiare il traguardo con i colleghi, ha  portato confetti al cioccolato e a ciascuno ha regalato un porta-aromi con confetti. Poi il suo consiglio e non solo: «Un “in bocca al lupo “ e un grande abbraccio a tutto il comando, al comandante Vegetti e alla vice dottoressa Fossati, ai nuovi assunti».

Un ultimo grazie al Comando prima di cominciare la sua nuova vita, che tutto sarà tranne che stare con le mani in mano. Perché potrà dedicare più tempo alla sua amatissima famiglia, a suo marito Daniele, alla figlia Valentina e ai nipoti, e perché Daniela senz’altro continuerà a essere un riferimento per tutti coloro che ne hanno condiviso la strada. A mettere in pratica la lezione di mamma Angela: essere d'aiuto alle persone, sempre.

Marilena Lualdi