E se al Tigros si istallasse una pensilina per ospitare un impianto fotovoltaico? Idea allo stato embrionale, espressa nel corso della serata promossa, in biblioteca, da “Progetto Cassano 2032” e “Officina delle idee 2.0”. Asse costituitosi tra Cassano Magnago e Busto Arsizio, con l’obiettivo di offrire al dibattito pubblico idee e approfondimenti utili alle amministrazioni comunali.
In via Ungaretti, ieri sera, si è parlato di Comunità energetiche. Introduzione di Gigi Farioli (due volte primo cittadino a Busto Arsizio, storico esponente di Forza Italia, oggi consigliere comunale di “Popolo, riforme e libertà”), Franco Binaghi (presidente dell’associazione “L’officina delle idee 2.0”) e Rocco Dabraio (candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative per “Progetto Cassano 2032”). Approfondimento affidato al candidato al Consiglio comunale Giuseppe Cusano, tecnico del settore.
La creazione di comunità energetiche è tema considerato di grande rilevanza da Dabraio. Recente dichiarazione: «In Italia, oggi, le comunità energetiche sono 20 ma si stima che nei prossimi cinque anni si arriverà a 40mila. Secondo alcune fonti, le possibilità di risparmio, per cittadini e imprese, arrivano al 50 per cento. Si tratta di fare scelte, anche se il Comune è l’ultimo anello di una catena che inizia lontano».
Ha sintetizzato Cusano, davanti a una platea nella quale spiccava la presenza di un’altra candidata sindaco, civica, Stefania Passiu: «Le comunità energetiche si coagulano intorno alla realizzazione di un impianto focalizzato sulle fonte rinnovabili, non fossili. Cittadini, istituzioni, piccole e medie imprese, enti pubblici, istituzioni locali sfruttano l’impianto per la comunità». I vantaggi? «Innanzitutto ambientali». Poi bisogna guardare ai minori costi, con progressivo ammortamento dell’impegno economico iniziale, e agli incentivi: «A livello nazionale ed europeo – ha sottolineato a più riprese Cusano - si punta sulle comunità energetiche per incoraggiare il ricorso a fonti non inquinanti».
Inevitabile il collegamento alle imminenti elezioni amministrative. Come potrebbe, dunque, l’ente pubblico favorire questo tipo di iniziativa, che ha bisogno di fondarsi su regolamenti, aggregazione, individuazione di un’area sulla quale realizzare l’impianto? «Le formule – così Cusano - sono parecchie. Il Comune potrebbe collaborare con un’azienda, partecipare come consumatore o, ancora, agire da facilitatore». A cosa guardare? Nel caso di Cassano, non ai terreni inedificati, così da evitare ulteriore consumo di suolo, ma a superfici già “coperte”, a partire da tetti, parcheggi e simili. Di qui il pensiero ad alta voce legato al Tigros.
Evidente l’attualità del tema: «È stato il primo che abbiamo condiviso sui social all’inizio del percorso fatto con “Progetto Cassano 2032” – ha sottolineato Dabraio – la guerra in Ucraina stava divampando e i costi dell’energia salivano. I cittadini ci parlavano in continuazione dell’aumento delle bollette».