Politica - 10 giugno 2022, 13:47

Domenica si vota, elezioni a Cassano Magnago: il candidato sindaco Rocco Dabraio

La lista civica “Progetto Cassano 2032” ha lanciato la classica volata lunga, quattro mesi di incontri con i cittadini e raccolta di segnalazioni. L’aspirante sindaco, fresco di endorsement da parte di Gigi Farioli (due volte primo cittadino a Busto, oggi in Consiglio comunale con “Popolo, riforme e libertà”): «Mi muove l’interesse per la mia città»

Rocco Dabraio

Rocco Dabraio ha 43 anni, è un imprenditore nel settore dell’impiantistica (elettrica e tecnologica), è marito e papà. Guida una formazione civica, “Progetto Cassano 2032”, che ha lanciato la sua campagna elettorale con largo anticipo: quattro mesi di presenza sul territorio e contatti. Non è nuovo alla politica e all’Amministrazione comunale: «Sono stato presidente della Commissione Servizi sociali, oltre che componente della Commissione per il Diritto allo studio. Ho anche ricoperto la carica di vicepresidente nazionale per la sezione giovani di “Confartigianato”. E, pensando agli impegni legati alla famiglia, sono vicepresidente del Consiglio d’Istituto, a scuola».

Come è nato il coinvolgimento nella politica? «Una sorta di istinto. Innanzitutto per l’interesse verso la mia città. Sono partito dal volontariato, senza mettermi in evidenza. Un volontariato fatto in seconda fila, per così dire». Poi  è arrivata la richiesta di avanzare, di “andare in trincea”. «Sono grato per il fatto di avere avuto la possibilità di dire la mia in certi contesti. Non ho avuto l’onere e l’onore di votare in Consiglio comunale ma ho potuto esprimermi. Quanto al fatto di sottrarre tempo alla famiglia, direi che, se ti dedichi alla comunità, il tempo non lo togli. Lo trasferisci. Ma non smetti di lavorare, anche per i tuoi».

Il tema “voto dei cattolici” per Dabraio è particolarmente significativo: la partenza di “Progetto Cassano 2032” è stato segnato da precisazioni e distinguo. «Non siamo la lista delle parrocchie», si è precisato a inizio corsa. Dopo avere chiarito che il ciclo di incontri sul bene comune nato in ambiente cattolico è stato fonte di ispirazione, non nucleo dell’iniziativa politica. «Ho sempre frequentato l’oratorio ma non credo di dovere sbandierare il fatto di essere cattolico. Sono quello che sono e spero che la gente lo sappia, nella Comunità pastorale e altrove. È una questione di etica».

Luogo del cuore a Cassano? «Sono affezionato ai rioni. Ho abitato in diversi punti della città. Una fortuna che mi ha fatto scoprire le diversità, a volte insospettabili, del tessuto urbano. Ma se proprio devo scegliere dico San Giulio, il posto della giovinezza. Mi rattrista vedere, oggi, la sua condizione. Da sindaco, vorrei rilanciarlo. Con il resto della città».

Stefano Tosi