Pietro Ottaviani, 59 anni, è architetto con studio in Cassano. Marito, papà e, da poco, nonno. Quando ricorda la terza qualifica, gli brilla una luce negli occhi. Origini marchigiane, corposa esperienza (professionale, politica e amministrativa) maturata in città. «Il mio impegno è partito nel 2002: dieci anni con i Lions. Dal 2012 seguo il progetto politico di Nicola (il cognome non lo aggiunge, ma ovviamente si riferisce a Poliseno, primo cittadino uscente)». È il candidato sindaco sostenuto da “Lista civica Poliseno – Ottaviani sindaco”, ovviamente, e da Fratelli d’Italia.
Il legame con Cassano? «Profondo, i miei figli sono nati tutti qui. Basta?». Sorride. Poi si approfondiscono le esperienze politiche e amministrative: «Presidente della Commissione territorio, sono stato in Consiglio comunale, negli ultimi anni ho anche presieduto l'assemblea civica. Perché in politica? Sento un’attrazione per tutte le cose che mi incuriosiscono e l’amministrazione del Comune è una di queste. Le devo conoscere, quelle cose, le devo affrontare». Una sorta di vocazione. «Anche se – fa presente – non ho mai voluto andare sui giornali, cercare visibilità».
Come mai in politica? « Quando ero studente, a metà anni Ottanta, ho preso la tessera del Psi. Altra epoca, altra politica. E altra età, mia. Nel frattempo è cambiato il mondo. Oggi sono un civico perché mi considero parte della città, uno che vuole dare qualcosa, avendo ricevuto». Inevitabile, come per altri candidati, il riferimento al mondo cattolico: «Be', c’è stata una fase in cui ogni parrocchia aveva un suo tecnico, un professionista. Io ci sono stato per San Pietro e per Santa Maria. E per San Maurizio. Un bell’impegno. Che mi ha sempre divertito. Ma non ne ho parlato molto. Ripeto: non mi interessa andare sui giornali».
Con Ottaviani ci sono la lista civica del sindaco uscente e Fratelli d’Italia, non Lega e Forza Italia, che supportano Osvaldo Coghi: «Io nasco, politicamente, con alcuni dei miei avversari odierni. Ma voglio pormi nel solco della continuità. Nel gruppo di lavoro che si è formato intorno alla mia candidatura trovo entusiasmo, proposta. Me lo aspettavo, ma forse non a questi livelli. Presente la classica stanchezza che dà gioia?».
C’è qualcosa che, a ripensarci, fa dire a Ottaviani “Ho fatto bene a faticare per Cassano”? «Più d’una. A memoria, ricordo il Piano di Governo del Territorio votato all’unanimità nel 2014. E, di recente, l’inaugurazione del parco di città. Un progetto nato parecchio tempo fa. Ma bisognava continuare a crederci. E, ancora, il periodo Covid: terribile, ma maggioranza e opposizione hanno collaborato, senza strumentalizzazioni, per il bene dei cassanesi».
Passioni? Quanto a hobby, «…tutto ciò che è cultura, visitando e studiando». Luoghi del cuore?: «Un posto che oggi è completamente cambiato. Bello ma diverso. “Milanello”. Nei primi anni Ottanta prendevo il Garelli e ci andavo a studiare. Studio e natura: cosa vuoi di più?».