I grandi alberi hanno grandi radici, è l'accostamento che propone il Liuc Heritage Hub con le aziende storiche. Aziende spesso familiari, spesso tutte da raccontare nel loro percorso e anche questo aiuta a fare brand.
Una missione che qui a Castellanza, nell'università fatta nascere dalle imprese, ha ricordato il rettore della Liuc Federico Visconti nel suo saluto durante il convegno di presentazione, è particolarmente sentita.
La missione
La storia di un’azienda insomma - secondo quanto mette a fuoco l'Hub - è un «tema di studio importante per comprendere un’organizzazione, un settore, una comunità ma anche una potenziale sorgente di vantaggio competitivo una volta che venga valorizzata come elemento identitario e di differenziazione dai concorrenti».
Dunque si vuole sostenere quest'azione anche in campo accademico, promuovendo studi scientifici nell’ambito della Business History e del Corporate Heritage, incoraggiando un approccio multidisciplinare, ricorrendo a diverse forme di comunicazione per una capillare comunicazione. Ed è estremamente interessante e innovativo anche per gli studenti.
Inoltre significa «costituire un ponte tra Liuc e le Comunità locali nell’ambito di progetti incentrati sul patrimonio storico della tradizione produttiva del Territorio». Ponte che in realtà già esiste ma viene rafforzato con questo taglio specifico.
Business history
Nel convegno tutto rigorosamente in inglese, introdotto dal rettore appunto e organizzato dal professor Daniele Pozzi, è stato particolarmente significativo confrontarsi tra voci internazionali. Un bel momento di squadra, e di ritorno all'università in presenza anche con ricercatori stranieri, ha rimarcato il rettore. Investire sull'"heritage" è un modo importante di realizzare la missione della Liuc.
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I primi passi visibili dell'hub hanno quindi rilevato come i marchi storici debbano sapersi raccontare e, come si è detto, usare il passato per ispirare il presidente e il futuro.
Tutto può parlare di quella storia e intervenire così anche sulle leve emozionali del consumatore. Ciò che ha radici profonde, è "vecchio" e quindi può ispirare fiducia. O inclinare a una predilezione per il brand anche in virtù dei ricordi che innesca dei "vecchi, bei tempi" e della nostalgia. Ma una cosa è certa e l'hanno ribadita i docenti: non esistono automatismi.
Quella storia necessita di essere studiata, valorizzata e comunicata nel modo giusto, e in ogni dettaglio del prodotto, dal packaging al marketing. Birra Peroni, Gibson Brands, Salvatore Ferragamo, ma anche altre imprese, sono tra quelle che hanno investito in maniera costante ed evidente sulla valorizzazione della loro eredità storica.
Ecco, l'heritage va misurato: i manager devono saper investire.