Gallarate - 28 maggio 2022, 16:11

Scudetto al Milan: il consigliere Pignataro va a piedi da Gallarate a San Siro

Mantenuta una promessa fatta agli amici a metà campionato. Ultimo tratto con i figli, anche loro tifosi rossoneri. Lungo il tragitto, incitamenti, sfottò e selfie

Giovanni Pignataro al traguardo

Chi lo conosce sa che Giovanni Pignataro è innanzitutto un milanista, solo in seconda battuta un avvocato e consigliere comunale. Fondatore, nel 1990, di un gruppo di tifosi, i Peltasti (vedi foto in fondo, in curva verde senza interruzioni dal 1991), da ragazzo era solito bloccare temporaneamente l’accesso ad alcuni garage del condominio in cui viveva con i genitori e il fratello per preparare gli striscioni da stendere allo stadio. Gli anni sono passati e i guidatori del palazzo hanno, da tempo, libero accesso  ai loro posti auto. Ma l’attaccamento alla squadra è rimasto quello di sempre e, oggi, Pignataro è partito alla volta di San Siro. A piedi.

«Lo avevo promesso ai soliti amici – spiega – in caso di vittoria del campionato, più o meno alla fine del girone di andata. Non potevo sottrarmi». Così, erano da poco passate le 6 di oggi, 28 maggio, il consigliere ha indossato la casacca rossonera, ha impugnato una bandiera e si è messo in marcia. «Sostanzialmente – riassume – ho percorso il Sempione. Ho impiegato sei ore e 37 minuti esatti. Gli ultimi otto chilometri dei 40 totali li ho camminati con i miei figli: mi hanno raggiunto a Rho».

Lungo il tragitto, discussioni a non finire con le persone incontrate per strada, clacson, incitamenti. «Un vecchietto ha voluto a tutti i costi un selfie con me. A Legnano, imbandierata per il palio, un barista mi ha offerto la brioche. I suoi clienti hanno deplorato il gesto. Ovviamente è arrivato anche qualche insulto: lo avevo messo in conto, fa parte del gioco».

Soddisfazione evidente: «Da quel Milan Cavese del 1982 in serie B (battesimo rossonero di Pignataro, che all’epoca aveva suppergiù sette anni, ndr) sarò stato a San Siro circa 800 volte. È più facile dire quando non ci sono andato. A piedi mi mancava. Un bel bagno di fatica e umanità».

Stefano Tosi