Busto Arsizio - 23 maggio 2022, 06:30

Settanta candeline per don Francesco Casati, il prof di religione del Crespi

Per festeggiare il compleanno, nel pomeriggio verrà celebrata una messa in Santa Maria alla presenza dei vertici militari della Ugo Mara. Riferimento della Caritas, da oltre quarant’anni nella scuola: «I ragazzi hanno bisogno di trovare non gente che insegni, ma che testimoni con lo stile di vita»

Una vita a educare i giovani, a infondere i valori della vita, quelli sani quelli che fanno crescere, che catturano i ragazzi, a essere di esempio e a testimoniare. Questo ha fatto don Francesco Casati, il sacerdote che oggi coordina la Caritas di San Giovanni, ma che ha insegnato per più di vent’anni al liceo Crespi dove è stato anche vicepreside. Oggi il prof di religione compie settant’anni. Un bel traguardo che non è passato sotto silenzio ai collaboratori Caritas e ai parrocchiani che hanno voluto organizzare dei festeggiamenti. Intanto nel pomeriggio sarà celebrata in Santa Maria una messa (ore 17.30) alla quale parteciperanno associazioni, vertici militari della Caserma Ugo Mara e la Nicis, l’associazione dei coniugi dei militari. Non solo, don Francesco a giugno avrà un altro compleanno da festeggiare: i 45 anni di sacerdozio.

Entrato in seminario nel 1963 in prima media a Masnago, ha frequentato poi il ginnasio a Seveso, il liceo a Venegono Inferiore, il primo anno di teologia a Saronno, il terzo a Venegono, il quarto come prefetto a Seveso e il quinto ancora a Venegono. Poi, ecco il primo incarico: nel 1977 a Canegrate in Santa Maria Assunta per sette anni, poi fino al ’96 a Biumo Inferiore nella parrocchia dei santi Pietro e Paolo. Ma da subito ha sentito molto forte anche la vocazione per l’insegnamento e così già a partire dal 1978 ha insegnato in una scuola media di Canegrate, poi di Biumo e dall’88 al '94 all’istituto magistrale Manzoni di Varese.  

Quindi è diventato prof di religione nelle scuole superiori, prima al liceo classico “Pascoli” di Gallarate poi al classico-linguistico Crespi di Busto Arsizio dove è rimasto fino al 2019. Qui ha rivestito anche la carica di vicepreside e responsabile della qualità. Dunque una vita a tu per tu con i giovani, che ovviamente sono cambiati insieme ai tempi. «I ragazzi hanno bisogno di punti di riferimento, di qualcuno che stia al loro fianco – afferma don Francesco - che spieghi loro le ragioni di quello che stanno facendo, dei cambiamenti della società e della realtà. Hanno bisogno di trovare non gente che insegni, ma che testimoni. Come diceva papa Paolo VI: “La fede non s’insegna, la si testimonia, con lo stile di vita”».

E così don Francesco ha trascorso più di quarant’anni nella scuola, a contatto con i ragazzi e lui sa bene cosa significa educare. «Significa aiutare l’altro a tirare fuori il meglio di sé, aiutarlo a scoprire il senso della vita. I giovani spesso sono concentrati su se stessi, ma devono imparare a uscire da sé. Non come durante il lockdown dove si è respirata un’aria viziosa, una chiusura negli affetti».

E a proposito di lockdown, durante la pandemia, esattamente il 4 aprile 2020, il sacerdote ha capito bene che non si poteva restare con le mani in mano. Così si è subito prodigato per aiutare i bisognosi, dando vita in San Giovanni alla Caritas parrocchiale. Quindi si è dato da fare tra computer, alimenti, vestiti, schedature di dati e ha organizzato gli interventi. Aiutato da una quarantina di volontari tra adulti, giovani e ragazzi, ha messo in piedi una bella struttura: oggi la Caritas sta seguendo 299 persone e 94 famiglie. Ma don Francesco ci tiene a precisare che la Caritas non sta in piedi solo con i volontari, ma con la comunità.

«La Caritas è il frutto dell’esperienza di carità di una comunità – precisa il sacerdote – che risponde ai bisogni della gente. Devo dire che la comunità di San Giovanni risponde molto bene a queste necessità: lo abbiamo visto quando abbiamo organizzato iniziative a favore dell’Ucraina o dell’emergenza sanitaria. Anche dinanzi al problema della guerra sia come Caritas, sia come oratorio di San Luigi, parrocchia e Stoà ci siamo tutti dati da fare, ad esempio ristrutturando gli appartamenti per accogliere i profughi».

Dunque oggi 23 maggio 2022 don Francesco Casati compie 70 anni. Auguri anche da parte della nostra redazione.

Laura Vignati