È cambiato tutto: dopo questi due anni di chiusure e spazi vissuti in modo obbligato, dove bisognava ritrovare la propria libertà. Ma anche riflettere sulla qualità della vita e sul rapporto con l'ambiente fin dentro in casa.
Tutto viene ripensato e questo conduce il Salone del Mobile di Milano - dal 7 al 12 giugno - anche a bissare S.Project, già divenuto punto di riferimento a livello internazionale per le soluzioni del progetto d’interni e capace di radunare 90 espositori, nei padiglioni 13 e 15 di Fiera Milano Rho. Qui si potrà trovare la grande installazione no-brand “Design with Nature”, immaginata e curata dall’architetto Mario Cucinella per celebrare i 60 anni del Salone del Mobile.Milano come pure l’impegno, di un intero settore, verso la sostenibilità ambientale.
«S.Project vuole essere un rilevatore di tendenze, evidenziando le più significative linee di ricerca del contemporaneo: l’ibridazione dei contesti e il passaggio dal progetto del pezzo singolo a quello dell’ambiente - spiegano i promotori - Motivi economici, quali la diffusa attenzione per gli interni di altissimo livello, e stimoli emotivi, come la necessità di costruire uno “spazio nido”, totalmente coordinato e capace di accogliere e confortare gli individui, trovano in questo spazio una straordinaria connessione e ne sono la fondamentale raison d'être. A ciò si aggiunge, lo sforzo continuo delle aziende verso una produzione sostenibile e carbon neutral».
L'innovazione che non può che colorarsi di green, e a fondo, perché preme la responsabilità ecologica oltre il valore estetico di progetti e prodotti.
È un gioco di confini che si abbattono. «L’estetica indoor si riverserà senza soluzione di continuità nell’estetica outdoor e, a tratti, vedremo come questo sistema di vasi comunicanti si stia invertendo - si spiega- gli ambienti da esterno, infatti, abbatteranno i confini tra in e out e influenzeranno con le loro forme, colori e materiali della produzione per interni. Cucine e bagni in questo padiglione rifletteranno su concetti innovativi per rinnovare il comportamento e la ritualità di questi spazi in un’ottica più responsabile ma anche più sociale».
Uno degli aspetti maggiormente affascinante è dunque quello dei materiali. Un esempio, le superfici nanotecnologiche e agglomerati di ultima generazione che affiancheranno i materiali della tradizione come marmo e legno. O ancora si evidenziano tecniche artigianali e realizzative, si recuperano vecchie cave ed essenze lignee dimenticate, e si spinge la ricerca nel mondo del rivestimento ceramico e in quello dei laminati e dei nobilitati.
Innovazione, fortemente, ma sempre capace di riconoscere la prima protagonista: la natura. Così evolvono le carte da parati, i design botanici, luminosi e delicati, restano ma il design si focalizzerà principalmente su elementi minimal di foliage verde e sul loro legame con elementi architettonici e industriali.
A questo e altri giochi gentili, non può sottrarsi la luce: qui più che mai la tecnologia narrerà la sua simbiosi con la sostenibilità.
Un'esposizione che è soprattutto riflessione e che mette in rete le aziende, ma anche i mondi: retail, progettisti e imprese appunto.