Il comitato NO inceneritore non ha partecipato alla Giornata del Verde saluto e parte di un «evento "fuori luogo"».
In un lungo comunicato, con Stefano Marchionna dice: «Siamo i primi a dire che i cittadini devono essere educati ad essere più sensibili verso le politiche si rispetto dell’ambiente e gestione dei rifiuti. Tutto è connesso, tutto passa dall’aiutare il cittadino a capire quanto noi e le nostre scelte pesino sulla qualità del territorio in cui viviamo. Siamo i primi a ritenere lodevoli tutte quelle iniziative tutte quelle iniziative che avvicinano i cittadini al territorio e permettono di apprezzare come qualcuno di noi possa diventare il cambiamento che cerca. Tra queste rientrano anche tutte le iniziative di protezione e salvaguardia delle nostre città tra cui eventi come quelli di pulizia del territorio comunale organizzati da varie associazioni».
Ecco allora perché si sono prese le distanze: «Riteniamo che queste iniziative debbano lasciare nel cittadino un senso di completo appagamento nella convinzione che chi le propone e chi le realizza stiano sempre remando dalla stessa parte per migliorare l’ambiente in cui viviamo». Invece, «la nostra coerenza questa volta ha deciso di dire no all’iniziativa regionale “giornata del Verde Pulito 2022” organizzata sul nostro territorio da proposta da Agesp. Ridurre l’inquinamento sul nostro territorio è il motivo per cui il nostro comitato esiste, assecondare un’amministrazione comunale ed un’azienda pubblica che hanno fatto di tutto per salvare l’inceneritore di Busto Arsizio ci sembra un forte controsenso».
Nel mirino il salvataggio dell'impianto, contestato dal Comitato, tra le altre affermazioni del comunicato: «Viene chiesto ai cittadini di ripulire una zona, la zona industriale fino alle porte dell’inceneritore di Busto. Oltre al fatto che questa zona meno di un mese fa è stata esposta alle emissioni dell’incendio occorso nel sito dell’inceneritore di Neutalia». Arpa - afferma sempre il Comitato - non ha effettuato rilevazioni su i terreni limitrofi e «questo è il motivo per cui reputiamo il luogo scelto essere “fuori luogo”».
Altro motivo di contestazione: «La zona industriale veda potenzialmente come principale fonte di inquinamento proprio il passaggio dei ripetuti camion diretti all’inceneritore di Busto Arsizio, la pulizia risulterebbe nuovamente compromessa nel giro di poco tempo, facendo perdere da subito al cittadino il senso del suo operare».
Verdetto finale: «La nostra partecipazione ad un’iniziativa lodevole come quella di pulire la città era fuori luogo, per il messaggio distorto che passa al cittadino a cui viene chiesto di diventare più sensibile verso l’ambiente da chi, con il salvataggio dell’inceneritore ha dimostrato il contrario». Nel mirino dunque come è stata pensata l'iniziativa e l'arrivo dell'assessore regionale. QUI