Scuola - 11 maggio 2022, 15:00

Scuola e Covid: un convegno per capire come la pandemia ha cambiato la vita degli studenti

Un incontro organizzato dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Varese e dall’Università Cattolica Sacro Cuore porrà l’attenzione sulla dispersione scolastica, accentuata durante il periodo di isolamento. Il tutto coinvolgendo la figura chiave degli insegnanti e diversi enti locali. Presenti i consiglieri Samuele Astuti e Francesca Strazzi

“Sfide - Oltre la povertà educativa” è il titolo del convegno organizzato dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Varese e dall’Università Cattolica Sacro Cuore per mercoledì 18 maggio presso la Sala Montanari, in via dei Bersaglieri, a partire dalle 15.

L’incontro è rivolto al mondo della scuola e a tutta la cittadinanza, e sono stati invitati enti locali, cooperative e docenti.

«Due referenti dell’Ufficio Scolastico dell’Area Inclusioni, Luigi Macchi e Simonetta Bralia, mostreranno i risultati di un questionario relativo al periodo pandemico - spiega Laura Caruso del Provveditorato allo Studio - in cui emergerà cosa è successo con la DAD, ma anche com’è cambiata la gestione autonoma del tempo, le relazioni personali, evidenziando come la scuola è entrata nelle case delle famiglie».

Una parte politica del convegno vedrà gli interventi di Samuele Astuti, consigliere regionale con delega alla Sanità e all’Istruzione, e Francesca Strazzi, consigliere comunale di Varese. Si cercherà di esporre le azioni già intraprese dalle istituzioni e quali saranno gli interventi futuri.

L’appuntamento è la conclusione del progetto “La povertà educativa nel contesto scolastico di Varese e provincia”, e ha lo scopo di fornire un quadro di quella che è la situazione della dispersione scolastica e di dare il via a un’azione di confronto tra le istituzioni locali dell’intera provincia.

«Il progetto, nato dalla collaborazione tra Cristina Lisimberti e Katia Montalbetti dell’Università Cattolica Sacro Cuore - continua Laura Caruso - è svolto in due azioni: la prima è una ricognizione degli alunni con bisogni educativi speciali tra i 19 e i 21 anni, e una mappatura della scuola secondaria dei ragazzi non ammessi alla classe successiva».

«La seconda azione ha un peso rilevante, ed è condotta dall’Ufficio Scolastico e da CeRiForm: è volta a rilevare la situazione della povertà educativa attraverso le rappresentazioni offerte dagli insegnanti, che hanno ricostruito, tramite un questionario, la povertà educativa nel periodo pandemico, facendo riferimento al disagio giovanile e scolastico. Questo anche per dare valore alla figura strategica dell’insegnante».

Lorenzo D'Angelo