Politica - 20 aprile 2022, 18:10

Gigi Farioli aderisce a L’Italia c’è. «Il partito del dopo-Draghi»

L’ex sindaco di Busto aderisce al nuovo movimento lanciato pubblicamente dal deputato saronnese Librandi. «Un progetto che nasce per rispondere alla richiesta di buona politica di cittadini sempre più sfiduciati – spiega –. Partendo dal basso, non dai leader»

Si attendevano annunci e l’annuncio è arrivato: Gigi Farioli aderisce a L’Italia c’è, il nuovo movimento politico lanciato pubblicamente dal deputato saronnese di Italia Viva Gianfranco Librandi e che, spiega l’ex sindaco di Busto Arsizio, comprende «persone di regioni e province diverse con esperienze di amministratori locali all’interno di formazioni civiche e riformiste».
Un partito del “dopo Draghi”, che si impegna a portare avanti l’agenda dell’attuale presidente del Consiglio. «Partendo dal basso, non dai leader».

Il progetto

Dieci giorni fa, nell’intervista a l’Informazioneonline, Farioli si era detto pronto a fare un annuncio sull’adesione a una forza politica «liberaldemocratica di centro, distinta e distante dai sovranismi e dalla sinistra statalista, ancorata nell’occidente liberaldemocratico, fortemente europea» (leggi qui).
«C’è l’Italia migliore – aveva detto – che nel periodo della pandemia e della guerra non ha avuto dubbi su dove stare, che ha fatto sacrifici; l’Italia del mondo produttivo, dei giovani, degli studenti. Questa Italia c’è, spero ci sia una forza politica alla sua altezza».

L’Italia c’è è proprio il nome di questo movimento (qui il sito ufficiale), lanciato pubblicamente per primo da Librandi. Quest’ultimo, dice Farioli, «è stato colui che mi ha messo in contatto e ha fatto da collante» con i primi aderenti a questa realtà.
Un percorso nato dopo le elezioni amministrative dello scorso anno ma che, in realtà, a Busto ha mosso i primi passi proprio in vista del voto, quando Farioli scelse di staccarsi dalla coalizione tradizionale di centrodestra, con la clamorosa frattura con Forza Italia, da cui poi si autosospese.
Un progetto che nasce per rispondere alla richiesta di «buona politica» di cittadini sempre più sfiduciati dall’attuale «offerta stantia».

Le parole chiave

“Libera e verde” è lo slogan del nuovo movimento. Con un riferimento sia all’attenzione all’ambiente che a quella verso i giovani. «Privilegiare la conoscenza e la competenza, superando il bipopulismo e la scelta del meno peggio. Aprirsi ai giovani, all’insegna di vere pari opportunità intergenerazionali e di genere – dice Farioli –. Non partendo dai leader, ma dal basso. Una scommessa molto difficile, in un periodo in cui si votano i capi di partito. Una forza liberale, popolare, europea, garantista. Con un solido e chiaro ancoraggio occidentale. Un movimento che non nasce da alchimie parlamentari».

Una sorta di «partito del ”post Draghi”», perché l’esperienza avviata dall’attuale presidente del Consiglio «non può essere una partentesi. Non possiamo accettare che tutto torni come prima».

Il ruolo di Farioli

Il progetto nasce a un anno dall’appuntamento delle elezioni regionali e politiche. L’Italia c’è potrà essere una piattaforma per chi si riconosce negli stessi valori.
Ma in questo momento, Farioli non si avventura in discorsi legati a una sua possibile candidatura. «Ieri ho avuto l’incarico di essere promotore di questo percorso nel territorio – racconta –. E intendo continuare a lavorare a Busto, anche con l’associazione Officina delle Idee, che rimane un progetto distinto».

E proseguirà anche il lavoro in Consiglio comunale con il gruppo di Popolo, Riforme e Libertà che, anticipa Farioli, potrebbe cambiare nome. Si vedrà. Intanto l’ex sindaco ha iniziato l’opera di diffusione nel territorio del nuovo progetto, a cui ha già aderito il direttivo della lista civica Con Saronno. Senza preclusioni, nemmeno per il suo ex partito, Forza Italia: «Li aspetto, in un percorso davvero popolare, liberale, garantista».

Riccardo Canetta