Salute - 14 aprile 2022, 16:32

La prevenzione si fa insieme. Con un anno di visite senologiche gratuite

Associazione Caos, Comune di Cavaria con Premezzo, Lilt Varese e Asst Valle Olona hanno presentato all’ospedale di Busto un progetto di sensibilizzazione all’anticipazione diagnostica del tumore alla mammella lungo un anno intero. Un’iniziativa da “esportare” che prevede più giornate di visite gratuite e altre iniziative

La prevenzione si fa insieme: «Deve diventare un fenomeno comunitario». L’esempio lo danno associazione Caos, Comune di Cavaria con Premezzo, Lilt Varese e Asst Valle Olona, promuovendo un “open year”: un progetto di sensibilizzazione all’anticipazione diagnostica del tumore alla mammella lungo un anno intero. Da "esportare" altrove.
In programma più giornate di visite senologiche gratuite e altre iniziative.

Le visite

L’iniziativa, presentata all’ospedale di Busto Arsizio, prende il via lunedì 25 aprile, in occasione della settimana Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna). Dalle 8.30 alle 13, due medici visiteranno circa quaranta donne nell’ambulatorio delle ex scuole Bertolotti in via Cantalupa, a Cavaria con Premezzo.
Questo appuntamento è aperto a tutte le donne, mentre i successivi sono rivolti alle residenti a Cavaria. Si terranno, sempre della 8.30 alle 13, il primo sabato del mese (7 maggio, 4 giugno, 2 luglio, 3 settembre, 1° ottobre, 5 novembre e 3 dicembre). Sono previste venti visite per ciascuna giornata.
È possibile prenotare il proprio appuntamento al numero 324.9564129 (attivo il martedì dalle 9 alle 11 e il giovedì dalle 14 alle 18).

Le iniziative

Il progetto si integrerà con due iniziative. La prima è in programma mercoledì 20 aprile, a cura della Breast Unit dell’Asst Valle Olona e della presidente dell’associazione Caos Adele Patrini, che porterà la sua testimonianza di paziente agli studenti dell’istituto Gadda Rosselli di Gallarate, dialogando su “Prevenzione e cura del tumore alla mammella”.

Sabato 23 aprile, in collaborazione con Onda, nella sala radiologica dell’ospedale di Gallarate si terrà il convegno dal titolo “Tumore della mammella: immagine corporea e relazioni interpersonali”.

L’associazione Caos ha anche previsto una borsa di studio per un master di secondo livello dedicato al Case manager in Senologia.

«Prevenzione come fenomeno della comunità»

«Il deterrente che dobbiamo contrastare è la paura. E lo dico da paziente – afferma la presidente di Caos, Adele Patrini –. I casi sono in aumento e coinvolgono donne sempre più giovani, ma nel 95 per cento dei casi si guarisce. A patto però di diagnosi sempre più precoci».
Ecco dunque l’importanza della prevenzione, fatta di visite ma anche di «ricerca, scambio dei saperi, considerazione della persona, solidarietà»: «L’iniziativa durerà un anno – spiega Patrini –. Valuteremo il livello di valutazione delle pazienti e indagheremo sul perché non partecipano agli screening. E insieme metteremo in campo risposte mirate. È un progetto pilota che speriamo “contagi” tante altre realtà».

Ed è un progetto che «porta la prevenzione sul territorio in maniera concreta – sottolinea Emanuele Monti, presidente della commissione regionale Sanità –. Un ottimo esempio di come sta prendendo forma la riforma. Asst Valle Olona è tra le realtà più avanti sulla messa a terra del potenziamento della medicina territoriale».

E il direttore generale Eugenio Porfido torna a ribadire l’importanza della prevenzione, che «può acquisire ancora più forza diventando un fenomeno della collettività. Tutta la comunità deve esserne partecipe».
Con un ruolo da protagonista per il mondo del volontariato, a cui è andato il ringraziamento di Claudio Arici, direttore sanitario dell’Asst Valle Olona.

Volontariato e prevenzione sono temi cari alla Lilt, che ha festeggiato di recente  cento anni di impegno. Il presidente della sezione di Varese Ivanoe Pellerin precisa che «prevenzione è anche relazione. Vuol dire avvicinarsi alle persone chiedendo quanto abbiano paura».

«Negli ultimi tempie si è capita l’importanza di questo tema – dice Ildo Scandroglio, direttore della divisione di chirurgia generale dell’ospedale di Busto –. In passato vedevamo tanti casi oltre i limiti di operabilità. Adesso è diverso e il merito è di chi lavora nel territorio: mi piacerebbe che le associazioni potessero tenere dei corsi rivolti a noi medici».

«Con questo progetto cercheremo di educare le donne a fare le mammografie da screening, che salvano la vita», spiega Silvana Monetti, consigliera di maggioranza a Cavaria e direttrice della Breast Unit, del cui lavoro si è detta orgogliosa: «Ha ricevuto due bollini rosa da Onda. È una certificazione di qualità».

Riccardo Canetta