«Prendiamo atto della perenne insoddisfazione del Partito democratico nei confronti delle azioni di Regione Lombardia. Se mettessero la stessa energia con cui fanno demagogia nel trovare fondi aggiuntivi per pagare gli straordinari del personale sanitario, saremmo tutti più contenti». Lo afferma Emanuele Monti, presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali al Pirellone, in risposta a Samuele Astuti (Pd).
«La delibera della Giunta regionale - continua Emanuele Monti - è un primo passo nella direzione di abbattere le liste d’attesa e premere l’acceleratore sull’erogazione delle prestazioni sanitarie».
«Invito il Pd a leggere più attentamente i provvedimenti di Giunta, siccome c’è scritto che le ASST e gli IRCCS dovranno individuare una o più sedi ove erogare le prestazioni nei giorni festivi e nelle fasce orarie serali».
«Non abbiamo la bacchetta magica, come forse pensano Astuti e il Pd, ma siamo alacremente al lavoro per offrire servizi sempre più efficienti ai cittadini lombardi. Il Pd non perde occasione per buttarla in polemica, criticando ogni misura regionale» conclude Monti.
Cosa aveva detto Astuti in merito alla delibera dell’assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti per la riduzione delle liste d’attesa?
«La delibera di Moratti sulle liste d’attesa, così concepita, è solo fumo negli occhi dei lombardi. Più che ambulatori aperti dovrebbe chiamarsi ambulatorio aperto, perché leggendo tra le righe si scopre che ogni ASST è tenuta ad applicare l’apertura serale e il sabato in una sola struttura, che magari si trova a trenta o quaranta chilometri di distanza dal domicilio di un cittadino che ne ha bisogno. Per non parlare del fatto che l’apertura straordinaria non riguarda le prime visite, che oggi hanno tempi d’attesa lunghissimi, anche di un anno se non urgenti, anche di un mese se molto urgenti, sempre che le agende non siano del tutto chiuse. È questo l’impegno straordinario per abbattere le liste d’attesa in sanità? Se è così, è proprio una presa in giro».