Busto Arsizio - 21 marzo 2022, 17:24

A MalpensaFiere è tornata l’Expo della ferramenta. Tra normalità e timori per i rincari di energia e materie prime

Dopo due anni di pausa forzata, è tornata al polo espositivo di Busto Expo Machieraldo, la più importante rassegna del nord Italia dedicata all’innovazione nei settori ferramenta, casalinghi e sicurezza. Con numeri da pre-pandemia: tremila presenze e duecento espositori. Un ritorno alla normalità, ma non mancano preoccupazioni per i rincari che, al settore, fanno più male del Covid

Dopo due anni di pausa forzata causa pandemia, è tornata a MalpensaFiere Expo Machieraldo, la più importante rassegna del nord Italia dedicata all’innovazione nei settori ferramenta, casalinghi e sicurezza.
Circa tremila presenze tra ieri e oggi, con quasi duecento espositori.
«Numeri da pre-pandemia. È stato bello poter tornare a parlare di persona», sottolinea Michele Raselli, amministratore delegato della Machieraldo Spa, azienda piemontese leader nella distribuzione all’ingrosso di ferramenta e casalinghi, organizzatrice della rassegna. Tra i professionisti presenti non manca un po’ di preoccupazione per la guerra e il rincaro delle materie prime, ma c’è anche chi prova a guardare al futuro con positività e voglia di ripartire.

Il ritorno della fiera

La quinta edizione dell’Expo della ferramenta rappresenta un ritorno alla normalità, tanto per organizzatori ed espositori quanto per il polo fieristico di Busto Arsizio di proprietà della Camera di Commercio di Varese, trasformato fino a poco tempo fa in un grande hub vaccinale.

«La nostra sede è nel biellese, ma MalpensaFiere è centrale per la nostra area distributiva ed è la realtà che più si addice alle esigenze della manifestazione», osserva Michele Raselli, a.d. di Machieraldo.

«Tremila presenze, circa duecento espositori. Un bel successo, sono gli stessi numeri del 2019. È bello tornare a fare un evento; per gli operatori del settore il rapporto diretto non può essere sostituito da una videoconferenza».
Ieri era presente come ospite della manifestazione Diletta Leotta, presentatrice sportiva e volto noto della tv.

Un ritorno alla normalità, dunque, anche se questo settore non è stato pesantemente penalizzato dal Covid. I problemi, però, oggi non mancano, a causa del rincaro delle materie prime.

«Nella sfortuna della pandemia non ci è andata male, perché abbiamo sempre lavorato e molti operatori hanno potuto investire – spiega Raselli –. Anche per questo ci ha fatto piacere tornare a organizzare la fiera, che significa anche riprendere a prenotare ristoranti e alberghi. Ieri i ristoratori erano contenti di rivederci e anche per noi è stato sicuramente un piacere».

Il tasto dolente è rappresentato dai «prezzi folli delle materie prime, che sono raddoppiati, oltre alla scarsità di materiali. È un peccato che in questo momento siano arrivati gli aumenti dei costi dovuti all’energia elettrica, perché i clienti stavano tornando a comprare europeo e italiano».

Tra preoccupazione e ottimismo

Girando fra gli stand, le parole di Raselli trovano conferme tra gli espositori. «Il mondo della ferramenta è stato toccato fino a un certo punto dalla pandemia – spiega Fabio Cortellezzi della Cortellezzi Primo & C Srl, azienda di Tradate produttrice di cilindri per serrature fondata nel 1955 –. Nel 2020 abbiamo avuto un calo, ma l’anno scorso c’è stata una grossa ripresa e abbiamo recuperato la perdita e incrementato il fatturato».

Ora, con la guerra, non mancano le incognite, soprattutto per una realtà che esporta sia verso il mondo ucraino che russo: «In Ucraina gli ordini sono sospesi e la merce è stoccata in magazzino – racconta Cortellezzi –. Dalla Russia le richieste non mancano, ma non si concretizzano gli ordini. Settimana prossima si terrà una fiera a Mosca a cui avremmo dovuto partecipare, ma ovviamente non lo faremo. Tra l’altro, io ritengo che le sanzioni saranno un boomerang e ci torneranno indietro. Anche in questa fiera si percepisce l’incertezza per questi fattori, senza contare i prezzi folli delle materie prime: solo l’ottone, ha avuto un aumento del 25 per cento».

Nonostante i rincari, c’è chi vuole essere ottimista, sulla scia del buon risultato dell’esposizione di Busto. «Mi complimento con gli organizzatori – dice Battista Merisi della Sicad-Eurocel di Uboldo, realtà produttrice di nastri adesivi che, tra l’altro, di recente ha effettuato un’importante donazione pro Ucraina all’Agenzia Onu per i rifugiati e a Save the Children  –. In un momento particolare hanno allestito una manifestazione davvero ben riuscita. Solo ieri abbiamo ottenuto più di cento ordini, ma oltre a ciò abbiamo trovato voglia di ricominciare a vivere con normalità e anche molti giovani pronti a impegnarsi in questo settore».

Riccardo Canetta