Torna a Busto Arsizio la Festa del Teatro. Si tratta della seconda edizione dell’iniziativa, dopo l’esordio nel 2019 e la pausa degli anni successivi causata dalla pandemia.
Dal 18 marzo al primo aprile, le sale della città garantiranno ad appassionati e non un’offerta diversificata, come avviene normalmente nel corso della stagione teatrale.
«Le nostre sale sono un baluardo antidegrado. E la cultura è una riposta di pace e bellezza a quello che accade», osserva la vicesindaco Manuela Maffioli.
Il lavoro dei (e nei) teatri
«Sono particolarmente felice – afferma la vicesindaco e assessore alla Cultura Maffioli – di presentare la seconda edizione della Festa del Teatro con le nostre sale, che rappresentano un patrimonio imprescindibile dell’offerta culturale ma anche sociale della città. Sono un autentico baluardo antidegrado, in tutti i sensi».
Negli ultimi due anni resi particolarmente complicati dalla pandemia, «non sono rimasti con le mani in mano, ma hanno portato avanti l’attività compatibilmente con le restrizioni – sottolinea Maffioli –. Anche nel periodo delle chiusure hanno fatto di necessità virtù, con importanti investimenti».
Un po’ tutte le sale, infatti, sono state interessate da interventi di manutenzione più o meno importanti: c’è chi ha cambiato lo schermo, chi ha ristrutturato luci e impianti elettrici o camerini, mentre il Sociale ha riaperto la buca per l’orchestra dopo cinquant’anni.
Non è mancato il contributo dell’amministrazione: «Nonostante i tagli draconiani a cui è stato sottoposto l’assessorato a causa della pandemia – osserva la vicesindaco – tramite il bando teatri abbiamo individuato nelle otto sale teatrali i destinatari di un sostegno economico che nel 2021 è aumentato. Auspico che lo stesso possa avvenire anche quest’anno, proprio per la considerazione che l’amministrazione destina a queste realtà».
Il programma
La Festa del Teatro si apre venerdì 18 marzo al Sociale “Delia Cajelli” con “Serata Omicidio”, libero adattamento dei Mattatori della commedia di Giuseppe Sorgi.
Domenica 27 marzo alle ore 16, nella giornata mondiale del teatro, nella sala di piazza Plebiscito andrà in scena “L’Uomo, la Bestia e la Virtù” di Luigi Pirandello, autore caro al Sociale e a Delia Cajelli. «Si tratta di una nostra produzione che poi verrà proposta all’Oscar di Milano», spiega Daniele Geltrudi di Educarte.
Duplice appuntamento anche al Lux. Sabato 19 marzo con “AUF – Costruire Cattedrali” Carlo Pastori porta in scena la generosità del popolo milanese che ha contribuito alla costruzione del Duomo. «A Milano, dove è già stata rappresentata, ha avuto molto successo», assicura Ottavia Caccia.
Lunedì 21 marzo, nella giornata mondiale della poesia, a Sacconago si terrà “La vita è poesia”, con versi, musica e danza a cura di Valentina Caccia ed Elsa Salmoiraghi.
Il giorno prima, al San Giovanni Bosco verrà proposto due volte “Mi piace e basta!”, il nuovo spettacolo dei Viandanti Teatranti per bambini e famiglie. «Il nostro filone è quello del teatro “off” – precisa Fabrizio Bianchi – con una drammaturgia contemporanea, legata all’attualità. In questo caso si tratta di uno spettacolo sui temi dell’identità e degli stereotipi di genere».
Sempre sul palco di Sant’Edoardo, il 26 marzo la Compagnia del Bivacco propone “PI Amuri – Ballata per fiori innamorati”, storie di donne contro le mafie. Al termine dello spettacolo, dedicato a Lea Garofalo e alla figlia Denise, si terrà un dibattito su questo argomento.
Venerdì 25 marzo, al Fratello Sole, appuntamento con “Il caso Giuda”, un monologo di Angelo Franchini. «Ogni due lunedì proponiamo abitualmente momenti biblici – racconta Giovanni Russo – e la risposta del pubblico non manca».
La rassegna si chiude al Manzoni. «Il 4 marzo allo spettacolo su Dalla abbiamo avuto trecento spettatori – dice Alberto Zaroli –. Il primo aprile, invece, Opera III proporrà un omaggio ai Pooh».
Al tavolo Teatro siedono anche Palketto Stage, Aurora e Sant’Anna, che non prenderanno parte attivamente a questa edizione della festa. «Ma sono felice di essere qui, perché il Comune e l’assessorato con il tavolo Teatro ci hanno sempre fatto sentire la loro presenza – sottolinea Fabio Cetrangolo del Sant’Anna alla presentazione dell'iniziativa –. Prima della pandemia organizzavamo rassegne con compagnie amatoriali del territorio e ora ci stiamo riorganizzando».
I ringraziamenti
La presentazione della Festa del Teatro arriva dopo quelle di BA Lirica, BA Classica e Baff. «In città abbiamo nove festival culturali che riguardano musica, cinema e fotografia, oltre alle stagioni sinfonica e cameristica e le mostre – evidenzia l’assessore Maffioli –. Siamo orgogliosi di un’offerta che è difficile trovare altrove nel territorio».
Maffioli rimarca anche il ruolo sociale dei teatri, ciascuno con le proprie peculiarità, e rivolge un ringraziamento «a chi li gestisce e anche all’impegno silenzioso dei volontari, che mettono a disposizione il loro tempo, la loro passione e la loro competenza», ma anche all’assessorato e al tavolo di lavoro.
«La cultura non solo non è eticamente incompatibile con questo periodo, ma è consigliabile – conclude la vicesindaco –. È una risposta di vita, bellezza e pace che cura anche le ferite invisibili che la situazione sanitaria e ora quella politica internazionale creano dentro di noi».