Busto Arsizio - 15 marzo 2022, 11:32

La battaglia di una donna per diventare avvocata quando le ragazze si occupavano di “trine all’ago e budini di riso”

Presentato nello studio legale A&A di Busto il libro di Chiara Viale “Lidia e le altre”, dedicato all’avvocata Poët che tra l’Ottocento e il Novecento ha combattuto per la parità

Chiara Viale (a sinistra) e Maria Cristina Origlia

Era affollata la sala dello studio legale A&A di via Cellini ieri alla presentazione del libro “Lidia e le altre” nato dalla penna di Chiara Viale, con la presentazione della ministra Marta Cartabia. Ad appoggiare il messaggio dell’avvocato sulla pari opportunità tra uomo e donna, ben testimoniato dalla storia di Lidia Poët, la pioniera di metà Ottocento, prima donna in Europa laureata in legge che ha dovuto combattere perché radiata dall’albo, c’erano anche la vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli, l’assessore alle politiche educative Daniela Cerana e la parlamentare Maria Chiara Gadda.

Hanno voluto dire a chiare lettere che il modello di donna combattente, appassionata di studio e letteratura che Chiara Viale racconta nel suo testo, va sostenuto a tutti i livelli. «Un’operazione culturale per porre l’attenzione su un tema a trecentossessanta gradi che permea la vita sociale, educativa, culturale - ha affermato Maffioli - E l’amministrazione comunale è in sintonia con questa iniziativa e non intende sottrarsi alla mattanza che deve essere combattuta ogni giorno. Una problematica che investe anche l’aspetto educativo. Da qui la sinergia molto stretta con l’assessorato alle politiche educative rappresentato da Cerana».

Sulla stessa lunghezza d’onda la deputata Gadda: «La presenza delle donne è fondamentale per il cambiamento - ha rimarcato - e il libro di Chiara Viale offre un contributo notevole in tal senso. Un testo dalla lettura scorrevole, la cura nel dettaglio e un equilibrato bilanciamento tra le parti».

A presentare la serata, la giornalista del Sole 24 Ore, Maria Cristina Origlia. Che ha rivelato due punti essenziali del libro di Viale. «Il testo fa emergere la storia di una persona che ha raggiunto primati in Italia - ha precisato - una battaglia delle donne tra fine Ottocento e inizio Novecento, una lotta utile per tutte noi».

Ha così dato il la alla presentazione di Chiara Viale, avvocato specializzato in diritto societario e della proprietà intellettuale, impegnata nella promozione delle pari opportunità e valorizzazione delle differenze sia come responsabile pari opportunità dello studio di cui è partner sia come membro di Aslawomen, l’associazione degli studi legali associati, nonché autrice di pubblicazioni giuridiche e del suo primo libro “Lidia e le altre”. Un testo dove ha fatto risaltare un modello di ruolo femminile non ipotizzabile per le donne dell’epoca.

L’autrice ha così snocciolato le motivazioni volte a discriminare la donna a una professione limitata agli uomini. «Lidia Poët è la prima avvocata italiana che in tempi in cui le ragazze si occupavano “esclusivamente di trine all’ago e di budini di riso” – ha affermato l’autrice – osò immaginare di poter esercitare davvero la professione nelle aule di tribunale». Chiara Viale ha poi parlato di linguaggio delle donne e sulle donne, toccando anche qualche pagina di mitologia, con il mito di Tacita, punita con il taglio della lingua dal padre degli dei Giove per aver osato parlare un po’ troppo. «Dunque la figura di Lidia giganteggia in tutta la sua pacata e caparbia concretezza. La strada da fare è ancora molta – ha dichiarato – ma è indubbio che se oggi possiamo parlare di parità lo dobbiamo a donne come Lidia Poët».

Laura Vignati