Avevano la voce rotta dal pianto le crocerossine e le infermiere, mentre a Gorla Minore rivivevano i terribili momenti in cui si sono trovati all’improvviso a tu per tu con il Covid. Quando hanno dovuto modificare i parametri della propria professione, quando hanno dovuto imparare velocemente ad assistere i malati, quando hanno constatato che purtroppo dobbiamo ancora metterci in gioco e dobbiamo vincere, quando tutti si sono dimostrati pronti e nessuno si è tirato indietro. E all’inizio lo facevano senza mezzi di protezione, non c’erano ancora le mascherine.
Sono state tante le emozioni che si sono vissute stamattina al Parco Nord di Gorla Minore in occasione della cerimonia di premiazione delle gorlesi – crocerossine, infermiere, volontarie, operatrici della Protezione civile e della Caritas, farmaciste - che durante la pandemia si sono date da fare ad aiutare gli altri.
C’era sì un clima di festa – perché erano tante le donne, almeno una quarantina, cui è stato consegnato un elegante mazzetto di mimosa – ma anche commozione per quello che è stato e purtroppo non è ancora concluso. «Stiamo vivendo ancora un momento difficile – ha rimarcato il sindaco Vittorio Landoni – Vogliamo mettere in risalto questa forza delle donne, questo mettersi a disposizione, aprire il cuore verso gli altri ed è importante continuare a dare un segnale di umanità a tutti».
Che le cose purtroppo non siano ancora finite lo ha detto anche l’assessore alla cultura Annalisa Castiglioni, promotrice dell’evento: «Avete passato momenti bui che purtroppo stanno tornando e credo che nessuno di voi si tiri indietro». Ha poi rivolto parole di gratitudine per la presenza delle donne che si sono prodigate durante la pandemia: «Voi non rappresentate solo voi stesse – ha fatto notare – ma qualcosa di molto più importante. Nella continua lotta dell’uomo contro il male, voi avete rappresentato il bene. Avete dimostrato che la vita ha un valore e quello che papa Giovanni XXIII aveva detto: Niente di quello che accade all’uomo deve restare estraneo».
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Ed è proprio questa la frase incisa sulla targa che è stata collocata accanto alla mimosa. Sì perché per dire grazie alle donne di Gorla Minore è stata piantumata una mimosa. E per ricordare il terribile periodo del Coronavirus, è stato scoperto il quadro, che troverà dimora in biblioteca, di Angelo De Natale. «Quando mi hanno chiesto di rappresentare la pandemia non è stato per nulla semplice – ha confessato il pittore – Ho voluto raffigurare un vortice azzurro, molto profondo, per indicare il bene, contrapposto al vortice rosso, il male, un’autoambulanza per ricordare quelle sirene che strillavano giorno e notte, una crocerossina sfinita che si addormenta sul computer, delle mani che sono le nostre mani, le vostre mani che stringono, aiutano, invocano e centrale il Covid che entra di botto nella nostra vita, sconvolgendoci».
Non sono mancate parole di ringraziamento anche alla crocerossina Adriana Zerlatini Carpene, scomparsa all’età di 63 anni (LEGGI QUI). Lei come le altre si era data tanto da fare per gli altri.A solennizzare l’evento, il Centro musicale cittadino che tra l’altro ha intonato l’Inno d’Italia. Accanto al primo cittadino, anche il vicesindaco Beatrice Bova, gli assessori al bilancio Fabio Lorvetti e ai lavori pubblici Giuseppe Migliarino. A organizzare il momento conviviale ci ha pensato la Pro Loco.
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