Cultura - 07 marzo 2022, 13:08

Gallarate: il Teatro del Popolo e il suo prezioso impianto Hi-Fi questa sera “ospitano” Chopin

L’appuntamento rientra in un progetto del Conservatorio Puccini: riportare appassionati e non solo a un ascolto dei vinili contrassegnato da qualità e socialità, valorizzando interpretazioni storiche

L'impianto installato al Teatro del Popolo

Un gioiellino (un sistema Hi-Fi per la riproduzione e l’ascolto di vinili) nel gioiello, il Teatro del Popolo di Gallarate, oggi affidato all’Istituto superiore di studi musicali Puccini. Il sistema, griffato Brianza Audiolab, è contenuto in un armadio realizzato su misura, un vero e proprio abito sartoriale. L’intero progetto è stato sviluppato tenendo conto dello spazio disponibile, in modo da garantire la migliore esperienza agli utenti. Dietro alla realizzazione, un duplice scopo: valorizzare la collezione di vinili del conservatorio, che si arricchisce nel tempo grazie alle donazioni, e lanciare una sfida culturale.

Così il direttore dell’Istituto, Carlo Balzaretti: «Al Popolo abbiamo programmato una grande stagione concertistica ma vogliamo anche dare linfa al nostro patrimonio discografico. Studenti, musicologi, musicofili, docenti e tutti coloro che fossero interessati possono apprezzarlo ogni lunedì. Nello spazio appositamente allestito si ascolterà musica, non solo classica, e se ne discuterà». L’operazione ha un duplice fine. Intanto, riportare quanti vorranno partecipare a una fruizione sociale della musica. In secondo luogo, valorizzare le stratificazioni, le interpretazioni che si sono succedute nel tempo e che i vinili custodiscono come scrigni. Andando a sollecitare sensibilità profonde. «Ognuno di noi – osserva Balzaretti – ha una sua colonna sonora. La musica penetra la nostra emozionalità prima della parola».

Così Mario Garavaglia, progettista: «Un sistema Hi-Fi vuole essere uno spunto di rilancio culturale del buon ascolto della musica riprodotta, di una cultura nata alla fine degli anni Settanta e tramontata troppo presto. La tecnologia ci ha portato a sentire la musica attraverso piccoli dispositivi digitali e Wi-Fi, esaltando la portabilità e la fruibilità a discapito della qualità. Per godere di una migliore qualità della vita, però, è necessario sapersi fermare e rivalutare importanti aspetti. Tra i quali un pieno appagamento emozionale dell’ascolto».

Cesare Fertonani, ordinario dell'Università degli Studi di Milano e musicologo tra i più accreditati della scena internazionale, ha “tenuto a battesimo” il sistema con “I cinque concerti per violino” di Mozart (David Oistrakh con l’Orchestra filarmonica di Berlino, primi anni Settanta). «La fruizione liquida e digitale della musica – ha notato – è caratterizzata da una certa impazienza, da una frenesia. Ma riprodurre le registrazioni storiche, analogiche, porta a discorsi di tipo rituale, sociologico, perfino antropologico. Quando propongo registrazioni degli anni Venti o Trenta agli studenti della laurea magistrale, e sono quasi tutti musicisti, si assiste a una reazione diffusa. La reazione del sorriso».

Oggi, 7 marzo, alle 18.30, la rassegna Vinyl Vintage Venue, appuntamento fisso con il vinile e con il prezioso impianto, propone un appuntamento con Chopin: il pianista Andrea Rocchi, già studente del Puccini, guiderà alla scoperta dei Notturni Op. 55 e della Ballata Op. 52 (nelle esecuzioni rispettivamente di Rubinstein e Arrau) in una serata dal titolo “Chopin: la prima maturità del compositore”. Necessaria la prenotazione, info, anche sui prossimi eventi, sul sito del Conservatorio.

Stefano Tosi