Ieri, attraverso una lettera aperta rivolta alla presidente del Consiglio comunale Laura Rogora, Gigi Farioli si diceva «preoccupato e indispettito dall’inerzia delle commissioni», invocando la valorizzazione del dibattito, a partire dai temi sui quali erano state «garantite riunioni entro la fine di febbraio» (leggi qui).
A 24 ore di distanza arriva la risposta di Rogora: «I temi complessi che ha citato – scrive la presidente dell’assise al capogruppo di Popolo, Riforme e Libertà – non possono vedere una soluzione nel giro di breve tempo, ma le assicuro che tutto il Consiglio avrà modo di occuparsene, dando ampio spazio al confronto».
Di seguito la lettera aperta.
Illustre collega,
ho letto la sua nota e apprezzato il suo spirito di leale e proficua collaborazione e i temi che lei ha diffuso nelle scorse ore anche alla stampa.
Ho apprezzato, ad esempio, che lei concordi con me – ho avuto modo di dirlo nel mio intervento nel primo Consiglio comunale della legislatura – di come dobbiamo preoccuparci della disaffezione di molti cittadini dalla politica. Senza rendersene conto, delegano a pochi i propri interessi e le proprie aspettative.
Oltre a farmi piacere il fatto che abbia riconosciuto che il nostro esecutivo è capace di interloquire con le opposizioni consiliari, cogliendo le istanze di tutti e non solo della parte rappresentata, condivido anche il suo parere sullo spostamento della seduta di Consiglio prevista per il 22 febbraio. Essendo esauriti gli argomenti da discutere, la riunione avrebbe costituito solo un costo, seppure io ritenga che ogni occasione di confronto costituisca un‘opportunità e non un problema.
Reputo corretto a questo proposito sottolineare l’ottimo lavoro svolto dal Consiglio nella sua globalità nell’ultima seduta, in cui è stato dato ampio spazio alla discussione del deliberato e delle mozioni, facendo tesoro dei confronti avvenuti nelle riunioni di bilancio in cui ci si è preoccupati di condividere con tutti le diverse fasi della costruzione del documento.
Invece non considererei l’inerzia delle commissioni consiliari come un vulnus della democrazia e un ostacolo al lavoro dei consiglieri e di tutti i gruppi politici.
Concorderà con me che i temi complessi che ha citato non possano vedere una soluzione nel giro di breve tempo, ma le assicuro che tutto il Consiglio avrà modo di occuparsene, dando ampio spazio al confronto.
Chiarito ciò che penso, voglio confermarle che i Presidenti di Commissione provvedono in maniera tempestiva alla convocazione delle commissioni a seguito di mozioni, interrogazioni, delibere, ecc.
Il dialogo con tutti i presidenti non è mai venuto meno e gli stessi sono i primi che si preoccupano di farle funzionare al meglio. Detto questo, tutto è sicuramente migliorabile e sono certa che nel prosieguo di questa consigliatura si potranno affinare certe dinamiche.
La ringrazio per il suo contributo che è sempre molto gradito e che dimostra la sua competenza ed esperienza.
Sempre disponibile al dialogo, la saluto con stimaLaura Rogora