Gigi Farioli contro «l’inerzia delle commissioni». Il capogruppo di Popolo, Riforme e Libertà, «in rappresentanza e con la condivisione di tutti i gruppi di minoranza», scrive una lettera aperta alla presidente del Consiglio comunale Laura Rogora e (per conoscenza) ai presidenti di commissione. «Animato – dice – dallo spirito di leale e proficua collaborazione che ha sempre suggerito ogni iniziativa e che Lei stessa nella seduta di insediamento aveva voluto ricordare».
Farioli diffonde il suo scritto nel giorno in cui era inizialmente prevista una seduta del Consiglio comunale, poi non convocata poiché i punti all’ordine del giorno erano stati esauriti.
A tal proposito, precisa, «non credo che lo spostamento del Consiglio costituisca né un problema politico né una grave mancanza».
Subito dopo, però, aggiunge che «ciò che invece mi preoccupa e, consentitemi, mi impensierisce e per certi versi indispettisce, è l’inerzia delle commissioni consiliari, convocate più volte su richiesta dei consiglieri di minoranza o per trattare deliberati di giunta che prevedono l’obbligo di passaggio in commissione prima dell’approdo in aula consiliare».
Con l’eccezione della commissione consiliare Servizi Sociali «che, su spinta dell’assessore Paola Reguzzoni, ha avuto modo di analizzare prima della deliberazione il Piano di Zona che, anche grazie al preventivo ed ampio dibattito in commissione, ha consentito approfondimenti assai utili ed è stato approvato all’unanimità e con brevissima analisi in Consiglio».
Farioli sottolinea come, allo stesso modo, «il dibattito e l’analisi consiliare ha portato a predisporre da parte dell’assessore Artusa la delibera sulle agevolazioni Tari per le utenze non domestiche, alla fine sottoscritta da tutti i gruppi a partire da una mozione delle minoranze. Anch’essa approvata in Consiglio all’unanimità e senza discussione. Non pretendo né mi illudo che questa debba essere la sorte di tutte le iniziative, ma crediamo che la valorizzazione del dibattito in commissione consenta a tutti i consiglieri e a tutti i gruppi politici di lavorare sui molti temi che interessano la città chiamata a rispondere a sfide epocali, sia dal punto di vista delle opportunità che delle ricadute».
Il capogruppo di Popolo, Riforme e Libertà osserva a tal proposito che «il Consiglio si era impegnato su mia o altra sollecitazione a trattare tempestivamente in commissione sia lo stato dell’arte sui progetti di rigenerazione urbana e relativi finanziamenti, sia una relazione approfondita sullo stato dell’arte e sulle prospettive della Cascina Burattana, così come affrontare la riforma sanitaria con particolare attenzione alle case di comunità e ospedale cittadino. Tutti temi di mozioni che, col parere favorevole del sindaco e della giunta, erano stati accolti all’unanimità del Consiglio come raccomandazione. Altra richiesta, orale ma non formalizzata in atto di sindacato dei consiglieri, una riunione di commissione sullo stato delle partecipate (non ultima Neitalia) per cui abbiamo coinvolto anche il delegato, vista la strategicità delle loro funzioni e del loro ruolo e la forte incidenza e ricaduta delle stesse sul bilancio e sulla entità di tariffe e tributi».
«Essendo state garantite riunioni entro la fine di febbraio e non avendo ancora ricevuto convocazioni – conclude Farioli – mi permetto di sollecitare suo autorevole intervento per coordinare con i presidenti atti conseguenti».
Poco più di un mese fa, era stato il capogruppo del Partito Democratico Maurizio Maggioni a chiedere alla maggioranza «commissioni più attive» (leggi qui).
Ora a ribadire la richiesta è Farioli. «Noi tutti – dice facendosi portavoce dei colleghi della minoranza – intendiamo il lavoro del Consiglio e delle sue articolazioni come centrale per il servizio alla città, per le sue istituzioni e, perché no, per la fiducia nella democrazia rappresentativa, mai come in questi tempi messa a dura prova».