Legnano - 20 febbraio 2022, 11:00

A Legnano l’integrazione passa dall'amore e dalla tavola

Ha da poco aperto i battenti Ummy, un bistrot “culturale” inaugurato da una coppia italo-marocchina. In programma ci sono anche piccoli eventi e collaborazioni legate a iniziative territoriali e sociali, ma pure consigli utili per affrontare al meglio un viaggio in Marocco. «Per ora siamo una piccola squadra che in futuro, con l’aumentare dei clienti si ingrandirà», spiegano

Nata nel 1980, Irene Manzo, dopo gli studi in Grafica pubblicitaria, ha iniziato a lavorare dapprima in un Centro commerciale e successivamente come grafica free lance.

Una ventina d’anni fa ha conosciuto Badreddine Jokar, marocchino, ed insieme hanno unito con impegno e rispetto le loro famiglie “così diverse e così uguali”. Ora hanno tre figlie che mangiano cous cous e maccheroni, e soprattutto festeggiano tutte le ricorrenze religiose durante l’anno, viaggiando e condividendo tanti bellissimi momenti.

Recentemente hanno inaugurato a Legnano un Bistrot, Ummy, dove hanno portato le ricchezze della cucina marocchina ma soprattutto la voglia di integrare le diverse culture.
Amante della lettura e del vivere in mezzo alla natura, Irene ci apre le porte della sua attività.

Quando è stato aperto il vostro Bistrot?
Ummy ha aperto le porte fine novembre 2021 con una divertente inaugurazione a base di tantissimi assaggi della nostra cucina, decorazioni per le donne con Henna e dimostrazione del rituale del tè.

Il vostro locale è nato con lo spirito di integrare le diverse culture. Quali sono le iniziative che avete adottato?
Sicuramente il punto di partenza siamo stati noi che apparteniamo a culture diverse, ma anche il personale che lavorerà con noi sarà accolto nella sua diversità che per noi è una ricchezza.

I clienti di religione musulmana possono mangiare carne Halal e allo stesso tempo quelli di un’altra cultura possono scegliere il vino tra quelli che abbiamo selezionato per le varie ricette.

Le persone vegetariane e vegane hanno molteplici scelte nel menù come anche le più attente alla salute grazie ad ingredienti semplici ma saporiti.

Ummy vogliamo che sia un bistrot “culturale” dove estendere questo messaggio grazie a piccoli eventi di vario genere e collaborazioni con iniziative territoriali e sociali.
In questo momento abbiamo avuto l’opportunità di conoscere l’Associazione Jasmine e   la loro realtà di grande solidarietà per persone di ogni cultura.

Cosa ti ha colpito della cucina marocchina?

Ho scoperto la cucina marocchina con mia suocera in una piccola casa dove la gioia, l’ospitalità e l’affetto hanno creato momenti che porterò sempre nel cuore.

Mangiare tutti in un unico piatto ricette che aprivano in me nuove esperienze con un gusto straordinario e le spezie dosate con moltissima cura per tenere l’equilibro di tutti i sapori è stata sempre una delle cose che preferivo.

Un altro ricordo sono i pomeriggi tra amiche dove ognuna porta qualcosa che aveva preparato per condividere. Ogni volta era un piccolo viaggio attraverso il passato della mia nuova famiglia. Anche oggi, quando sorseggio il tè, ritorno ai quei momenti dove con curiosità mi affacciavo a quella che ora è la mia vita.

Quali sono i piatti della tradizione che richiamate?
I piatti tradizionali partono da speziati antipasti che si accompagnano i con i vari  tajine e cous cous di carne o vegetariani che si alternano nel periodo estivo con quelli a base di pesce.

Caratteristici sono il pane a sfoglie, lo sciroppo aromatizzato e a fine pasto c’è l’immancabile tè verde con menta fresca, usato anche la domenica con i dolcetti marocchini.

Cerchiamo di creare un’atmosfera particolare per far respirare il Marocco attraverso profumi, candele e musica.
Racconti, musiche e profumi di un viaggio che sono nei ricordi o nei sogni da realizzare.

Siete alla ricerca di nuovo personale? Quali sono le figure che cercate?
Il personale per noi è fondamentale perché non vogliamo che le persone vengano semplicemente a lavorare ma che si sentano accolte ed entrino a far parte della nostra piccola realtà.

Le persone con le quali desideriamo conoscere per collaborare assieme, vorremmo che fossero curiose e volenterose di trasmettere i nostri messaggi.

Per ora siamo una piccola squadra che in futuro, con l’aumentare dei clienti si ingrandirà. Le figure ricercate saranno soprattutto quelle di sala, un ruolo non meno importante di quello della cucina che per il momento è ben assortita.

Quali sono i vostri progetti futuri?
Sicuramente quello più grande è legato al turismo, in quanto forniamo delle consulenze gratuite per tutti quelli che sono intenzionati a viaggiare in Marocco in modo che affrontino la loro avventura nel modo migliore.

Il turismo è una grande fonte di sostentamento per il Marocco, moltissime piccole realtà vivono grazie ad esso. Spronare le persone a tornare a viaggiare ci dà modo di renderci partecipi della rinascita dopo questo lungo periodo.

Anche commerciare l’artigianato marocchino, molto gradito dai nostri clienti, è un sogno nel cassetto insieme alla cooperativa di donne per la produzione di cous cous.

Come state affrontando la ripresa dal Covid?
Con fiducia investendo nella soddisfazione di chi viene a trovarci che ha l’opportunità di vivere un momento senza tempo da condividere con chi vuole gustandosi un’esperienza marocchina.

Raffaele Specchia