Busto Arsizio - 10 febbraio 2022, 23:59

Busto, via libera al bilancio. Scontro sugli aumenti, il sindaco: «Non mi vergogno»

Via libera in Consiglio comunale al primo bilancio preventivo dell’Antonelli bis. Compatta la maggioranza, mentre il Pd ha espresso un voto contrario. Non è mancata una discussione sugli aumenti di stipendio di sindaco e giunta. Alle critiche di parte della minoranza ha replicato Antonelli: «Non mi vergogno perché conosco il lavoro che stiamo facendo»

Via libera in Consiglio comunale al primo bilancio preventivo dell’Antonelli bis. Compatta la maggioranza, mentre il Partito Democratico ha espresso un voto contrario. Non è mancata una discussione sugli aumenti di stipendio di sindaco e giunta. Alle critiche di parte della minoranza ha replicato Antonelli: «Non mi vergogno perché conosco il lavoro che stiamo facendo».

Il primo bilancio preventivo dell’assessore Artusa

Prima di illustrare il documento, l’assessore Maurizio Artusa ha ringraziato tutti i consiglieri, anche quelli della minoranza, per la partecipazione costruttiva agli incontri che hanno portato alla redazione del bilancio. Il primo preventivo con Artusa alla guida dell’assessorato.
La relazione dell’esponente di giunta è partita dalle imposte, per le quali non sono previste novità (per la Tari sono state confermate le tariffe del 2021, ma entro il 31 marzo dovrà essere votato il regolamento e potranno esserci delle modifiche).

Artusa ha spiegato che il gettito stimato per l’Irpef è di 10 milioni annui, per l’Imu di 16 milioni 800mila euro, per la Tari di 15 milioni 500mila euro. Superiori ai 4 milioni i proventi dalle contravvenzioni, mentre il recupero dell’evasione fiscale previsto per il 2022 è di 4 milioni 115mila euro. Quest’anno si stima inoltre di incamerare oltre due milioni dai servizi cimiteriali e oltre 4 milioni grazie agli oneri di urbanizzazione. Sempre nel 2022, si prevede di accendere mutui per 11milioni 150mila euro.

Il dibattito

Gianluca Castiglioni, capogruppo di Busto al Centro, ha chiesto ragguagli su tariffa puntuale («Ancora in fase di studio, ne stiamo discutendo anche con Neutalia», ha risposto il sindaco) e una serie di questioni. A partire dai derivati, sui quali «il silenzio non è più accettabile». Gli altri aspetti su cui ha messo l’accento Bac sono il parco dello sport (e in particolare il palaginnastica), le opere pubbliche e il progetto per l’ex Borri. Castiglioni, annunciando un voto di astensione, ha poi riconosciuto all’amministrazione una maggiore apertura rispetto alla scorsa consiliatura.

Astenuti anche i gruppi di Popolo, Riforme e Libertà («Il bilancio ha luci e ombre», ha detto Gigi Farioli, che sul maggiore indebitamento ha riconosciuto che «oggi viviamo un periodo in cui è un dovere essere protagonisti di un debito buono») e Progetto in Comune («In tempi di pandemia è già positivo far quadrare i conti», ha affermato Santo Cascio).

Famiglia e denatalità, anziani e pari opportunità e anziani sono gli argomenti su cui sono arrivate le richieste di attenzione da parte rispettivamente di Giuseppe Ferrario e Giuseppina Lanza (Popolo, Riforme e Libertà) e di Valentina Verga (Pd).

La consigliera dem Cinzia Berutti ha riproposto il tema degli asili nido e delle scuole dell’infanzia di cui si era già discusso in commissione (leggi qui). Gli assessori Daniela Cerana e Mario Cislaghi hanno ribadito con decisione anche in questa sede che non sono previste esternalizzazioni in questo settore.

Voto contrario da parte del Pd: «Dobbiamo porci degli obiettivi precisi. Ciò non avviene su punti rilevanti; su verde e mobilità sostenibile ci sono degli interventi spot», ha osservato il capogruppo Maurizio Maggioni

Diverso il giudizio tra i banchi della maggioranza. Il leghista Simone Orsi e Marco Lanza (Lista Antonelli) hanno sottolineato come, nonostante il momento complesso anche per gli enti pubblici, le tariffe non siano state aumentate. Il capogruppo della civica ha però invitato a prendere in seria considerazione le problematiche relative ai servizi cimiteriali.

Bene i fondi intercettati con i bandi, ha aggiunto il capogruppo del Carroccio Alessandro Albani, mentre il collega di Fratelli d’Italia Luca Folegani ha sottolineato positivamente come «il lavoro di squadra» che ha portato al bilancio abbia coinvolto anche l’opposizione.

Gli aumenti di stipendio

Prima della votazione non è mancata, come prevedibile, una discussione sugli aumenti di stipendio di sindaco e giunta. A sollevare per primo la questione è stato Ferrario: «Non voglio criticare, perché l’amministrazione ha diritto ad avere una retribuzione adeguata e so che l’impegno è gravoso – ha detto –. Per evitare le critiche da parte della cittadinanza, sarebbe forse stato opportuno spalmare gli aumenti». L’esponente di Popolo, Riforme e Libertà ha proposto l’istituzione di un fondo di solidarietà (leggi qui).

Anche per Valentina Verga «è un diritto dell’amministrazione adeguare le indennità come previsto da un provvedimento governativo. Ma non comprendiamo la scelta a nostro avviso inopportuna di applicare subito integralmente questa misura, che va a intaccare il rapporto dei cittadini verso la politica».

«Non mi sottraggo a rispondere – ha replicato Antonelli –. La legge consente di applicare da subito l’aumento se c’è il rispetto pluriennale degli equilibri di bilancio. Il lavoro di un’amministrazione non è semplice come pensate. Abbiamo 800 dipendenti, 100 milioni di fatturato e responsabilità infinite. Inoltre c’è la possibilità che gli aumenti vengano compensati dallo Stato». Senza contare che «cinque anni fa, quando la legge ci chiese di diminuire gli stipendi, noi la applicammo immediatamente risparmiando 50-60 mila euro l’anno».

«Col nostro lavoro abbiamo dimostrato di aver incrementato il patrimonio del Comune. Lei mi chiede se adesso dobbiamo impegnarci di più – ha detto rivolgendosi a Verga –. Lo chieda ai suoi onorevoli o consiglieri regionali. Ho fatto e faccio il presidente della Provincia gratis e l’ho portata fuori dal dissesto. Non permetto che ci si critichi in questo modo. Respingo i commenti al mittente. Non mi vergogno perché sappiamo tutto il lavoro che stiamo facendo».

Riccardo Canetta