La scomparsa del vice questore Fabio Mondora (leggi QUI), ha colpito la Questura di Varese e tutta la comunità, «perché dovunque sia andato, anche se per poco, ha lasciato un vuoto quando è andato via». E il vuoto che ha lasciato oggi, andandosene per sempre, sarà difficilmente colmabile, soprattutto per la famiglia: 56 anni compiuti ad ottobre, Mondora lascia la moglie e i tre figli.
«Era una persona eccezionale – lo ricorda l’amico e collega Luigi Manco – E’ raro trovare tante caratteristiche positive in una sola persona, come in lui. Sembra banale dirlo ora, perché quando qualcuno muore si spendono sempre parole buone, ma lui era davvero così. Tutti possiamo essere ben visti e apprezzati, lui andava oltre. Amatissimo dai colleghi e dalle persone, non aveva nemici».
L’ispettore Manco ha condiviso gran parte della carriera nella Polizia di Stato con Mondora. Hanno lavorato fianco a fianco, conducendo importanti indagini sul territorio, nella Squadra Mobile e alla Digos di Varese, a Gallarate e nell’ultimo anno di nuovo a Varese.
Al ricordo dell’ispettore Manco si uniscono quelli dei colleghi della Questura di Varese: «Un grande poliziotto. Un grande uomo». Centinaia i messaggi di cordoglio pubblicati sotto il ritratto scelto per ricordarlo e al video realizzato dalla Questura.
La camera ardente sarà allestita domani e lunedì (dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18) a Sesto Calende, in via dell’artigianato 2. Martedì invece l’ultimo saluto nella Basilica di San Vittore a Varese alle 15.30.