Salute - 05 gennaio 2022, 14:05

Il tampone di controllo? Può essere anche antigenico e fatto in farmacia

La novità delle ultime ore arriva in Lombardia e a Varese. Ad annunciarlo (in base a una circolare) è stata Ats Insubria, che ha anche chiarito ruoli e responsabilità all’interno del sistema di ricognizione e gestione della malattia

Il tampone di fine isolamento potrà essere anche quello antigenico effettuato in farmacia, per ora solo a pagamento.

Pare essere questa l’ultima novità sostanziale nel marasma di regole con cui si sta cercando di governare la pandemia. Tale possibilità, già attiva nelle ultime ore in alcune regioni (vedi Trentino e Umbria) è stata sdoganata da una circolare anche in Lombardia e a Varese.

Ed è stata annunciata nella consueta conferenza stampa settimanale di Ats Insubria organizzata per fare il punto della situazione.

L’agenzia territoriale ha spiegato come ci si stia muovendo in un contesto in continua evoluzione, soprattutto normativa, e ha chiarito alcuni punti fondamentali riguardanti responsabilità e ruoli dei diversi soggetti coinvolti nella procedura di ricognizione della malattia, del tracciamento e di gestione di tutti gli aspetti connessi.

«Siamo passati da una emergenza sanitaria a una sfida amministrativa - ha spiegato la dottoressa Elena Tettamanzi, responsabile Epidemiologia e Medicina Ambientale, Flussi Informativi - Con 80 mila casi al giorno, regole che cambiano, diversi attori (Asst, Ats, Regioni  e Ministero) e diversi aspetti da concatenare fra loro la gestione non è semplice e lo stesso vale per l’aggiornamento dei software». «Il sistema non è però saltato - aggiunge Paolo Bulgheroni, Direttore Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria - È sotto stress ma non siamo in una giungla». «In tutta l’Ats abbiamo avuto 30mila nuovi positivi – ha sottolineato il direttore sanitario Giuseppe Catanosoè un problema legato alla numerosità: se anche solo una persona su 100 sbaglia a indicare il numero di telefono poi si creano situazioni problematiche da gestire».

La ragione di taluni disservizi va quindi ritrovata nella complessità del sistema, un sistema che va spiegato. Ats, per esempio, non si occupa né della gestione ed esecuzione dei tamponi, né della raccolta dei dati di chi vi si sottopone: i record con gli stessi vengono compilati da chi esegue il test (laboratori, ospedali…) e solo a quel punto ricevuti dall’Azienda di Tutela della Salute che quindi contatta via mail o sms il paziente in caso di esito positivo del tampone con il provvedimento di isolamento.

In caso di dati errati o mancanti, Ats Insubria ha fatto sapere di aver istituito una squadra di recupero e di poter contare se necessario anche dell’ausilio della polizia locale.

Spetta poi al paziente compilare il modulo ricevuto e, in base alle norme in vigore negli ultimi giorni, anche prenotare autonomamente (dallo stesso modulo quindi) il tampone di controllo. L’agenda dei tamponi di controllo - anche questo è stato chiarito - non è di competenza di Ats, bensì (come sopra) di chi li effettua. L’agenzia interviene invece quando, in virtù dell’esito negativo, comunica al guarito il provvedimento di chiusura isolamento e si interfaccia con il ministero per la riattivazione del Green Pass.

Tutto questa procedura in un sistema normativo modificato che prevede - lo si ricordi - a tutt’oggi differenze sostanziali tra positivi sintomatici e non e vaccinati con la dose booster o meno (o comunque soggetti che abbiano completato il ciclo vaccinale da meno di quattro mesi), nonché una nuova disciplina per i contatti stretti. Riassumendo: 

-il positivo asintomatico vaccinato nei termini sopra descritti sta in isolamento 7 giorni ed esce dallo stesso dopo test negativo molecolare (e ora anche antigenico); 

-il positivo sintomatico vaccinato sta in isolamento 10 giorni e per uscirne segue la medesima procedura;

-il positivo sintomatico o asintomatico ma non vaccinato sta in isolamento 10 giorni, con tampone di controllo successivo; 

-il contatto stretto vaccinato di un positivo non deve fare la quarantena ma è sottoposto ad auto-sorveglianza con l'obbligo di indossare la mascherina Ffp2 fino al decimo giorno dall'ultimo contatto. E se, non compaiono sintomi, non è necessario alcun tampone.

Redazione