Driiin! Suona il campanello: c’è una favola al citofono. È l’iniziativa riproposta dalla cooperativa sociale Il Villaggio in Città di Busto Arsizio e dedicata in particolare ai bambini che, essendo positivi al coronavirus o per un contatto con un contagiato, sono costretti a rimanere a casa.
I contagi aumentano e, di conseguenza, aumentano le famiglie in quarantena. La pandemia rischia di rendere meno magico il Natale per tanti bimbi, che non potranno incontrare nonni, zii e amichetti durante le feste.
Il Villaggio in Città ha pensato a loro, rispolverando le Favole al citofono. L'idea era nata nel novembre dello scorso anno, in concomitanza con la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia.
Il gruppo, capitanato dal burattinaio Elis Ferracini, girando di citofono in citofono aveva raccontato a tanti bambini – in quarantena e non – alcune delle celebri “Favole al telefono”, racconti senza tempo di Gianni Rodari, di cui lo scorso anno ricorreva il centenario della nascita.
Questa mattina, la vigilia di Natale, Ferracini è tornato a vestire i panni del cantastorie per regalare qualche istante di spensieratezza ai più piccoli e alle loro famiglie.
Una decina le prenotazioni. Con qualche “fuori programma” che rende l’idea della situazione: mentre Elis leggeva una favola animandola con gli oggetti più curiosi estratti dalla sua valigia, dall’altro lato della strada a osservare la scena c’era un'altra famiglia in quarantena.
Ecco allora che il cantastorie ha ruotato il leggio di 180 gradi, regalando un nuovo racconto natalizio nato dalla fantasia del signor Rodari.
Per ridurre almeno un po’ isolamento e distanze con cui ormai da tempo facciamo i conti, a volte bastano una buona idea e creatività. E, in questo caso, un citofono.