Una ginnastica che faccia bene al corpo, rallentando l’invecchiamento e le patologie correlate, e allo spirito, favorendo la socializzazione e scongiurando isolamento e solitudine.
Con questo duplice intento il Csk – Centro Studi Karate di Busto Arsizio ha rilanciato “La ginnastica per persone anziane e fragili”, progetto avviato per la prima volta nel 2008, col patrocinio dei Servizi sociali.
Una ginnastica che «piace e fa bene»
La pandemia, inevitabilmente, ha colpito in modo pesante questa attività che, essendo destinata alle persone più fragili, è stata la prima a essere sospesa e l’ultima a essere riattivata. A novembre, però, il progetto è finalmente ripartito.
Questa mattina Paolo Busacca e Patrizia Taddeo, rispettivamente direttore tecnico e presidente della società che dal 1987 si adopera nell’insegnamento del karate, hanno fatto il punto insieme all’assessore ai Servizi sociali Paola Reguzzoni nella nuova sede di via Magenta inaugurata lo scorso 2 ottobre.
Il momento è coinciso con l’attività di un piccolo gruppo di signore, che hanno espresso grande apprezzamento per l’iniziativa. «Mi piace e mi fa bene», ha detto la signora Disma, un'affezionata del corso con i suoi «93 anni e mezzo» splendidamente portati. «Si sta in compagnia e si chiacchiera, a casa siamo da sole», ha aggiunto una coetanea.
A testimonianza che l’aspetto sociale – messo a dura prova dalla pandemia – va di pare passo con i benefici che l’attività motoria ha anche in tarda età.
Michela Bossi propone degli esercizi che possono anche essere facilmente ripetuti a casa in autonomia. «Le “allieve” sono contente – ha osservato l’insegnante –. La mancanza di questa esperienza durante il lock-down si è fatta sentire».
Il progetto
L’iniziativa si compone di tre fasi: «Si parte con la ginnastica a domicilio, portando l’attività a casa della persona anziana – ha spiegato Busacca –. L’obiettivo è inserire l’utente nella seconda fase, che prevede la ginnastica in microgruppo nella nostra sede. In alcuni casi, i meno anziani possono anche prendere parte a gruppi più articolati di ginnastica dolce».
Il progetto è appena ripartito, pertanto attualmente sono ancora pochi i partecipanti. «Vorremmo che il numero crescesse – afferma il direttore tecnico dell’associazione – perché diverse persone necessitano di questo tipo di attività. Noi lavoriamo sull’aspetto motorio, ma i benefici sono anche relazionali».
L’attenzione, da parte del Comune, c’è. L’assessore Reguzzoni lo ha assicurato alla signora Disma, che non ha nascosto il desiderio di partecipare a un secondo appuntamento settimanale con le compagne di ginnastica. «È lodevole l’impegno nei confronti delle persone anziane che in questo periodo hanno sofferto l’isolamento e l’inattività – ha sottolineato l’esponente di giunta –. Spero si possa incrementare l’utenza e mi auguro di poter intervenire nei casi di problematiche economiche o di spostamento, magari portando la ginnastica dolce anche negli alloggi per anziani».