«Oggi mettiamo in cantiere il regalo di Natale del prossimo anno alla città: il Faro di Varese», ha detto Marco Ascoli, presidente della Fondazione Giacomo Ascoli, nel presentare l'avvio dei lavori della nuova sede dell'associazione (leggi QUI), insieme al Governatore Attilio Fontana, il consigliere regionale Emanuele Monti, il sindaco Davide Galimberti e il rettore dell’Insubria Angelo Tagliabue.
Si chiamerà il Faro proprio perché sarà un punto di riferimento per moltissime persone: per i famigliari dei piccoli pazienti oncologici Del Ponte, che nella casa potranno trovare un posto accogliente in cui vivere nel periodo del ricovero; per i ricercatori dell'Università e per le associazioni che nascono in ricordo di un caro e che con le loro iniziative permettono alla Fondazione di portare avanti i suoi progetti, come l'Arcobaleno di Nichi.
Ma sarà anche un punto di riferimento per tutti i varesini e per chi entra in città perché la riqualificazione permetterà di mettere a nuovo la palazzina abbandonata da decenni, contribuendo anche alla riqualificazione anche urbanistica dell'ingresso alla città, che si unisce a quella avviata dal Comune con la realizzazione della maxi rotatoria di Largo Flaiano.
Un progetto ambizioso, che ha mosso il primo passo grazie ad un'importante donazione della famiglia Silva e che ha pian piano ha coinvolto aziende e professionisti varesini. Dall'architetto Elena Brusa Pasqué che si è occupata del progetto di riqualificazione, all’agronomo Daniele Zanzi che si occuperà del verde «che sarà specchio e riflesso della bontà d’animo di questo progetto – ha detto – Sarà inusuale e tecnologicamente avanzato».
«Ed è proprio questo il valore aggiunto del progetto della Fondazione – ha detto il Governatore Fontana – che diventa parte integrante della città. Ha sempre dimostrato di poter essere un aiuto concreto al comparto socio sanitario, ma con il Faro farà molto di più: per la ricerca, per l’Università e per le famiglie delle persone che sono colte da sofferenza. Una forza sana, quella del volontariato, che anche nella Pandemia ha dimostrato di essere fondamentale».
IL PROGETTO
La struttura (tre piani fuori terra oltre a seminterrato e sottotetto), acquistata all'asta dalla Fondazione per 230 mila euro, sarà suddivisa in 9 piccoli appartamenti (bilocali e monolocali) funzionali e luminosi, destinati ad accogliere le famiglie dei pazienti ricoverati in ospedale, ma anche studenti e ricercatori universitari grazie alla convenzione con l’università dell’Insubria, ricordata dal rettore Angelo Tagliabue.
La progettazione, a cura dell’architetto Elena Brusa Pasquè, segue i criteri dell’efficienza energetica, della sostenibilità e della piena accessibilità grazie all'abbattimento delle barriere architettoniche e all'inserimento di un ascensore. La linea dell’edificio sarà alleggerita (i balconi saranno solo sul retro e su via Gradisca), ma di grande impatto sarà il recupero del sottotetto con un taglio in facciata costituito dal limite arretrato della vetrate a quota calpestio. Proprio a ricordare un Faro, luminoso per chi arriva da fuori, capace di offrire una costante relazione con la bellezza del panorama e la dinamicità della città per chi vi abita.
«Leggerezza e luminosità sono caratteristiche di questa riqualificazione per un’architettura terapeutica, capace di trasmettere energia e fiducia in chi la abita, disegnando spazi che non solo accolgono, ma consolano e aiutano a ritrovare le forze», spiega l’architetto.
Nel sottotetto troveranno spazio due appartamenti, altri 6 saranno equamente suddivisi tra primo e secondo piano, mentre il piano rialzato, oltre ad ospitare il nono appartamento, accoglierà associazioni che condividono la missione della Fondazione mentre i seminterrato sarà dedicato delle aree comuni, tra cui una sala riunioni, un salottino e la lavanderia.
Presenti all'avvio dei lavori anche i diversi professionisti che prendono parte al cantiere, dall’agronomo Daniele Zanzi agli ingegneri Riccardo Perucchetti, Gabriele Meda e Carlo Ascoli, passando per le aziende Edil Napoli, MDR Impianti, ed Express Service.
DONAZIONI E RACCOLTE FONDI
Complessivamente la ristrutturazione avrà un valore di 1,3 milioni di euro ancora in gran parte da raccogliere grazie alle donazioni (a questo link https://donazioni.fondazionegiacomoascoli.it/, tra cui particolarmente significativa sono quelle degli eredi di Giorgio Silvia, dei Lions International e le raccolte fondi avviate da gruppi vicine alla Fondazione.
Prima tra tutte quella promossa dall’Arcobaleno di Nichi che, in nome e in memoria del piccolo Nicholas Bertolla vuole contribuire a creare degli alloggi che permettano alle famiglie di stare vicino ai malati e di rimanere unite nella difficile lotta contro la malattia. Attivi anche i fondi Sorridi con Barbara, Per Giorgia e Fuck the cancer.
Contribuisce a Il Faro anche il progetto Italian district, cui Fondazione Giacomo Ascoli ha aderito assieme a diverse attività ed esercenti e che permette tramite app, a tutti gli amici e sostenitori di Fondazione Giacomo Ascoli, di destinare parte delle spese sostenute per i propri acquisti alla causa de Il Faro. Maggiori info per Italian District a questo link https://www.italiandistricts.it/it/distretti/fondazione-giacomo-ascoli-onlus.