Sociale - 08 dicembre 2021, 08:30

Aiuti alle famiglie: a Cassano riconosciuti, finora, 39mila euro

A tanto ammontano le risorse assegnate della “seconda tranche” per sostenere le famiglie nel pagamento delle utenze e nella spesa alimentare. Richieste distribuite quasi equamente fra italiani e stranieri. L’assessore alle Politiche sociali, Anna Lodrini: «Dati che si prestano a una doppia lettura»

Sostegno alle persone in difficoltà, a Cassano Magnago a che punto siamo? Interpellata sul tema, l’assessore alle Politiche sociali, Anna Lodrini, snocciola alcuni numeri. Distinguendo tra due bandi differenti, “secondo giro” rispetto alle iniziative che, come comunicato a suo tempo dal Comune, hanno aiutato circa 800 famiglie in crisi durante il lockdown.

Un ambito riguarda utenze e affitti. In questo caso, il Municipio ha ricevuto 43 domande. «Nessuna è stata respinta. Il contributo (importi massimi da 200 a 570 euro), è stato calcolato in base alla composizione del nucleo familiare, indicatore Isee e patrimonio immobiliare»,  fa presente l’esponente di Giunta. Altro capitolo, quello relativo a buoni spesa, pacchi alimentari e misure  simili. «Le richieste sono state 67,  sei delle quali rifiutate per mancanza dei requisiti, le altre accolte». In questo caso, i parametri di calcolo per riconoscere il contributo, da 150 a 540 euro, includevano l’Isee. Ma anche la liquidità dei conti correnti bancari e postali, perdita dell’occupazione o riduzione consistente dell’orario di lavoro, cessazione o sospensione di un’attività, decesso di un percettore di reddito, fruizione di cassa integrazione e simili.

In tutto, sono stati riconosciuti aiuti per 39mila euro, 18mila per le utenze, circa 21mila per i buoni spesa. Come leggere questi numeri? «Si prestano a una doppia interpretazione – commenta l’assessore – perché se da un lato indicano il persistere del bisogno, in città, per tante famiglie, dall’altro ci si poteva forse aspettare una risposta maggiore. Anche perché, nella fase acuta dell’emergenza Covid, le misure di sostegno erano destinate solo a quanti erano stati messi in difficoltà dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria. Mentre, in questo caso, potevano fare domanda tutti coloro che hanno bisogno di aiuto. Il fatto di avere ricevuto meno richieste del previsto può essere confortante».

Il monitoraggio, ovviamente, prosegue. I giochi, del resto, non sono del tutto chiusi:  requisiti necessari alla mano, è possibile fare domanda per i buoni spesa fino al 20 dicembre. C’è, dunque, ancora margine.

Interrogativo inevitabile: i richiedenti sono prevalentemente italiani o stranieri? «Parliamo – riassume Anna Lodrini – di 31 italiani e 30 stranieri, alcuni con cittadinanza, per i buoni spesa. Nel caso delle bollette, gli italiani sono una decina in più rispetto agli stranieri». Crisi economica ed effetti del Covid non distinguono più di tanto in base alla nazionalità.

Stefano Tosi