Dopo la chiusura della discussione generale sulla riforma della sanità lombarda, che si è conclusa domenica pomeriggio al termine di 14 sedute giornaliere e oltre 110 ore di dibattito, questa mattina, 29 novembre, sono cominciate nell’aula del consiglio regionale le votazioni degli emendamenti e dei subemendamenti, a cui seguiranno quelle degli ordini del giorno: non sono possibili votazioni a scrutinio segreto.
Complessivamente sono stati dichiarati ammissibili 942 emendamenti e 929 ordini del giorno. Il presidente del consiglio Alessandro Fermi ha annunciato in apertura dei lavori odierni, aspettando la conclusione della discussione generale, l'inammissibilità di oltre mille emendamenti “seriali” (cioè che ripropongono tutti il medesimo impegno) e di 4422 ordini del giorno “seriali”.
«Ho scelto di annunciare solo al termine della discussione generale quali fossero gli emendamenti e gli ordini del giorno ritenuti ammissibili dagli uffici - ha sottolineato il Fermi - questo per garantire tutto il tempo necessario a consentire un dibattito approfondito e per non pregiudicare a nessun consigliere regionale la possibilità di illustrare nel merito i propri ordini del giorno ed esprimere le proprie valutazioni sulla riforma. Una scelta che ha sicuramente garantito ampia possibilità di intervento ai rappresentanti della minoranza e che è andata incontro alle loro stesse richieste, assicurando tutto lo spazio necessario per lo svolgimento di una discussione approfondita ed esaustiva».
Prima dell’inizio delle votazioni, i consiglieri del gruppo del Movimento 5 Stelle hanno inscenato una protesta con fischietti e striscioni riportanti slogan contro la sanità lombarda, per poi sedersi nel centro dell'aula e sui banchi della giunta regionale.
Fermi ha intimato loro di tornare ai propri posti, richiesta non accolta però dai 9 consiglieri che hanno messo in atto l’iniziativa di protesta. Il presidente del consiglio ha così espulso i nove consiglieri e sospeso i lavori, che hanno potuto riprendere solo dopo l’intervento degli agenti della Digos, resosi necessario per far uscire dall’aula i consiglieri espulsi.
Non potranno quindi partecipare ai lavori consiliari odierni i consiglieri del Movimento 5 Stelle Massimo De Rosa, Ferdinando Alberti, Roberto Cenci, Massimo De Rosa, Nicola Di Marco, Raffaele Erba, Andrea Fiasconaro, Marco Fumagalli, Consolato Mammì e Simone Verni. Unico Consigliere pentastellato presente che non ha preso parte attiva alla protesta il consigliere segretario Dario Violi.
Il consiglio regionale resta convocato sulla riforma sanitaria sia oggi che domani fino alle ore 24.
«Siamo stati espulsi dall'aula per aver difeso il diritto alla salute - affermano in una nota il Movimento 5 Stelle della Lombardia - per chiuderci la bocca hanno dovuto cacciarci dall’aula. Abbiamo lottato per due settimane contro questa (non)riforma, per scoprire oggi che non solo il centrodestra, che ieri ha disertato i lavori d’aula, non ha ascoltato una parola, ma ha cestinato le nostre proposte tagliando 3500 dei nostri ordini del giorno».
«Mai la Presidenza aveva fatto ricorso a un simile taglio degli atti presentati da un gruppo politico - prosegue la nota - un pericoloso precedente per il dibattito democratico in Regione Lombardia. Per questo motivo abbiamo deciso di protestare occupando i banchi, vuoti della giunta e quelli della presidenza, mostrando con i cartelli le proposte che non hanno voluto ascoltare: meno liste d’attesa, stop nomine politiche, pubblico e privato uguali diritti e uguali doveri».