Busto Arsizio - 16 novembre 2021, 13:42

Presentato il calendario dei carabinieri 2022: è ispirato al regolamento dell'Arma. Carlo Lucarelli ne racconta le “storie”

Tradotto in nove lingue, dall'arabo al sardo, è stato presentato questa mattina dal comandante provinciale di Varese alla caserma dei carabinieri di Busto Arsizio. Oltre un milione e 200 mila copie alla sua 89^ edizione. I testi sono scritti dal giallista, mentre le dodici tavole sono del maestro Sandro Chia. FOTO E VIDEO

Il calendario storico dell'Arma dei Carabinieri, una tradizione che si rinnova di anno in anno con la stessa emozione di sempre per i militari della Benemerita e per le persone che ne acquistano o ricevono una copia. Quasi un “oggetto di culto”, che non può mancare con l'approssimarsi del Natale e dell'anno nuovo, che ha raggiunto la tiratura di oltre un milione e 200 mila copie alla sua 89^ edizione.

La presentazione, per la provincia di Varese, dell'atteso prodotto editoriale è avvenuta questa mattina in caserma dei Carabinieri a Busto Arsizio, alla presenza del comandante provinciale, colonnello Gianluca Piasentin, e del capitano della Compagnia cittadina, Annamaria Putortì, oltre ai militari dell'Arma in rappresentanza.

«Un prodotto apprezzato – ha sottolineato il comandante Piasentin – che è tra gli omaggi più gettonati in questo periodo e che si traduce durante l'anno nella presenza in casa, nei luoghi di lavoro e all'interno delle attività commerciali, quasi a dire che “qui c'è l'Arma” e a testimoniarne la vicinanza. A garanzia di tutela e antidoto verso chi vuole compiere del male».

Il calendario è tradotto in nove lingue (dall'inglese all'arabo, addirittura al sardo). Fin dal 1928 è “puntuale interprete (eccezion fatta per i cinque anni post-bellici) delle vicende dell'Arma e, attraverso di essa, della storia d'Italia”.

L'edizione 2022 celebra i 200 anni del primo Regolamento Generale. «Duecento anni fa eravamo già nati. Non lo era l'Italia, così i Carabinieri prestavano servizio nelle poche Regioni governate dai Savoia», scrive il comandante generale, Teo Luzi, nella prefazione. «Lo spirito che ci anima oggi è lo stesso di allora. Due secoli in cui sono state aggiornate le disposizioni, le procedure, la forma, ma non è cambiata - perché non può cambiare - la sostanza del nostro agire. Essere al servizio degli Italiani. I Carabinieri hanno accompagnato la storia della Nazione e la quotidianità dei cittadini, sempre ispirati ai migliori valori dell'Italia: solidarietà, laboriosità e impegno, valori che connotano l'identità nazionale e che qualificano l'aggettivo 'italiano' nel mondo».

«Un'arma che si è sempre plasmata, conformata ai tempi ed ha cercato di dare una risposta secondo le esigenze della popolazione. Il calendario di quest'anno ripercorre tutto questo, attraverso le norme in apertura di ogni pagina - ha spiegato il comandante provinciale nella presentazione in caserma a Busto Arsizio - Sono i carabinieri presenti trasversalmente nella società, che si fanno interpreti dei bisogni della società e dei suoi tratti caratteristici e distintivi: dalle inquietudini alle manifestazioni di festa e gioia».

I testi, che accompagnano le dodici tavole del maestro Sandro Chia, esponente di primo piano della transavanguardia, sono stati scritti da Carlo Lucarelli. Prendono spunto da fatti di cronaca (dal sequestro del bus scolastico a San Donato Milanese nel 2019 agli interventi delle “squadre speciali” durante la “stagione dei rapimenti”, al supporto delle fasce più deboli come anziani e disabili), mettono insieme realtà e carica narrativa e ripercorrono in ogni sua forma l'evoluzione dello storico Regolamento dei carabinieri, che risale al 1822.

«Le storie e le tavole che compongono ogni singola pagina sono la sintesi del nostro operato che si snoda tra i doveri e le responsabilità dell'essere carabiniere – ha concluso il comandante provinciale, Gianluca Piasentin – dove il militare è presenza tra e per le persone». E la scelta di presentare il calendario annuale a Busto Arsizio, anziché al comando di Varese, è ulteriore testimonianza di apertura, vicinanza e attenzione a tutto il territorio provinciale. Un segnale che lo stesso comandante ha voluto dare, “scendendo” nel Basso Varesotto. 

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Alessio Murace