Busto Arsizio - 15 novembre 2021, 19:22

Patrizia Testa:«Prima del 25 lascio la presidenza della Pro Patria. Ma la mia passione non finirà»

Pubblicata sull'albo pretorio del Comune la delibera delle nomine in consiglio, partite anche le notifiche sull'incompatibilità. «I tigrotti possono giocare sereni, sono grata a sponsor e professionisti al mio fianco»

Patrizia Testa nel primo consiglio

La delibera sulle nomine del consiglio è stata pubblicata sull'albo pretorio del Comune di Busto, le notifiche sono partite: per rimuovere le incompatibilità bisogna procedere entro 10 giorni.

«Io lascerò la presidenza della Pro Patria prima del 25 novembre - conferma Patrizia Testa - La mia passione però certo non finirà mai». Non è stata una corsa, ma un'accelerazione di un percorso già avviato da parte di una donna come lei che aveva detto come non sarebbe stato possibile proseguire da sola ancora a lungo a occuparsi della società biancoblù. Solo che l'ipotesi prima era di rimanere alla guida, pur cedendo quote societarie.

Ora non è più possibile: «Una scelta dolorosa, lo ripeto. Una scelta subìta. Sono convinta sempre più - prosegue - che io sia ingombrante come persona, in certi ambienti do fastidio». Su chi arriverà, ancora riserbo: «vorrebbero essere accolte come persone che hanno voglia di lavorare e mi hanno mandato un messaggio che ha messo un po' di brio nel mio cuore... "sono giunti fino a noi la tenacia e il cuore che lei ha messo per costruire questa Pro»". A Busto, non l'hanno capito con la stessa intensità, ma Patrizia Testa è grata a chi è stato al suo fianco come sponsor. Ai professionisti come Sandro Turotti prima di tutto, a Cristian Moroni, a Nicolò Ramella, a coloro che hanno svolto e svolgono il loro lavoro con uguale tenacia e passione.

Ai tigrotti, che rassicura, possono giocare sereni: «Perché sicuramente chi renderà le quote di maggioranza fino a campionato  seguirà quanto è stato detto e fatto, quest'anno è tutto certificato come se ci fossi solo io. Poi ci conosceremo meglio, valuteremo la compatibilità necessaria per continuare a fare bene». 

Poi, l'ultima amarezza che esprime: «C'è chi si definisce figlio della Pro. Ma i figli della Pro lo sono anche dietro le quinte, sono silenziosi».

 

Marilena Lualdi