Busto Arsizio - 09 novembre 2021, 00:29

Max, nato a 9.685 chilometri da Hollywood. Ma vicino al sogno del cinema

Alla prima serata del Busto Arsizio Film Festival il ricordo del regista Croci: talento, precisione e gentilezza uniti alla voglia di realizzare i progetti fino all'ultimo. VIDEO

Max Croci, nato a quasi 9.700 chilometri da Hollywood, 617 da Cinecittà. Zero dal cinema, che faceva parte dei suoi sogni trasformati in realtà con talento e tenacia. Con creatività e precisione, immortalate nei mitici storyboard che portava in scena, fotocopiandoli per tutti coloro che partecipavano alla creazione dei film.

«Anche qui, in questo cinema continueremo a proiettare i sogni di Max». La voce di Paolo Castelli che si spezza nell’emozione del ricordo e della promessa, è quella di tutti coloro che in aperture delle serate del Baff hanno condiviso questo momento speciale.

Lunedì 8 novembre al Cinema Fratello Sole con il documentario "A proposito di Max" - Miranda Bevilacqua e Gabriele Acerbo, regista Simone Del Vecchio - si è ricordato il regista Max Croci, scomparso prematuramente l'8 novembre 2018. Sul palco il direttore del Baff Steve Della Casa e la vicesindaco Manuela Maffioli, poi gli autori. Sullo schermo, prima scorrono i contributi di Paolo Kessisoglu, Luca Argentero, Edoardo Pesce e Serena Rossi.

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In platea, mamma Gabriella, riferimento saldo di Max assieme a nonna Flora che ha contribuito ad accendere in lui il sogno del cinema. Perché questa è la sua aspirazione, affidata a un diario a dieci anni: «Da grande sogno di diventare un grande regista».

Così parte il suo viaggio, da Busto Arsizio. Impara da solo, si nutre di cinema, in primis quello americano, si mostra come un talento poliedrico con innumerevoli ruoli: dall'illustratore all'art director, l'autore e infine regista di lungometraggi. Il materiale di repertorio dall'archivio di Sky Italia e le testimonianze degli amici e di chi ha lavorato con lui - come Ambra Angiolini, Serena Rossi, Marina Massironi, Alessandra Faiella e Nicoletta Maragno, Luca Argentero, Stefano Fresi, Lodo Guenzi - offrono un ritratto davvero vivo.

Si ride, ci si commuove, si raccoglie il suo messaggio potente: bisogna tuffarsi nei  sogni e cercare con tutte le forze di realizzarli. Sfidando gli ostacoli e le barriere, combattendo anche la malattia, facendo il segno "ok" di fronte a un altro sogno che ha avuto un felice accoglimento proprio ora che la vita si sta avvicinando alla conclusione.

Max è nelle sue opere, negli incontri e ancora qui, nella sua Busto. Tanti degli spettatori si ricordano della sua casa, colgono il suo passaggio nelle loro vie, vorrebbero abbracciare Gabriella. Escono dalla sala, grazie ai suoi sogni, con il proprio che reclama più attenzione. Perché ce l'ha detto Max, con il suo esempio, i suoi disegni, la sua infinita collezione ora offerta alla città (LEGGI QUI).

 

Marilena Lualdi