Sociale - 03 novembre 2021, 13:52

Vanzaghello, 15.000 mascherine in regalo alla parrocchia di Sant’Ambrogio

Dispositivi belli, diversificati e di alta qualità, recapitati oggi all'oratorio di via Manzoni. Li indosseranno utenti, volontari e insegnanti. Filiera made in Italy e quadrilatero della solidarietà tra Gallarate, Busto, Magnago e Vanzaghello

La consegna delle 15.000 mascherine. Da sinistra, Gianluca Albe', Elena Rivolta, Paolo Dragonetti, Dario Cosmotti, Daniele Barbone

C’è una filiera territoriale, come è stata definita presentando l’iniziativa, dietro la donazione di 15mila mascherine a Vanzaghello, perfezionata oggi, 3 novembre. Ore 11 in punto, consegna all’oratorio femminile da parte dell’azienda produttrice, Fen Garments (Gallarate), core business nel settore della moda e produzione recente di dispositivi per la protezione. Ad aprire il portone, Dario Cosmotti (segretario parrocchiale) ed Elena Rivolta (coordinatrice della scuola materna). Con loro, Gianluca Albè, dello studio legale A&A (una sede a Busto Arsizio) e Daniele Barbone (direttore di Bpsec, realtà con “base” a Magnago, specializzata, fra l’altro, in analisi chimiche e microbiologiche). Un quadrilatero della solidarietà nato con lo scopo di contribuire alla difesa della salute avendo un occhio di riguardo al sociale.

Lo studio legale A&A si è occupato di procedure e tutela del marchio per Fen Garments. Così Gianluca Albè: «È un piacere partecipare alle iniziative rivolte al territorio, per continuare a fare del bene soprattutto a chi ha bisogno ed è stato colpito più duramente da una pandemia che non molla. Ci siamo attivati subito per dare il nostro contributo a questo progetto, partecipando, fra l’altro, a una donazione ingente».

Daniele Barbone, Bpsec: «Dai nostri laboratori sono passate tante analisi, tante indagini, in epoca Covid e non. Collaboriamo volentieri con Fen Garments, inserendoci in una filiera made in Italy, tutta territoriale, dalla produzione ai test ai brevetti. Fare impresa oggi significa anche questo: badare alla sostenibilità ambientale e al sociale».

Sottolineatura: Fen Garments non ha iniziato la produzione di mascherine durante la “carestia di dispositivi” che ha caratterizzato il primo periodo della pandemia. «Abbiamo preferito “uscire” – ha chiarito Paolo Dragonetti, direttore dell’azienda – solo una volta terminato con tutte le procedure e i controlli che ci garantivano di avere un prodotto di elevata qualità. Ci siamo autoeliminati dal “mercato calderone”, rinunciando a tanti soldi. Sicuri, dopo, che le nostre protezioni garantivano ciò per cui erano state studiate».

I dispositivi consegnati oggi, 9.000 mascherine Ffp2 e 6.000 baby a cinque strati, sono diversificati per genere, colori ed età. C’è anche una fornitura speciale a tema natalizio. «Le utilizzeremo – ha affermato Cosmotti, comunicando anche il grazie del parroco -  per svolgere con il massimo della sicurezza possibile le varie attività. Andranno ai ragazzi dell’oratorio, ai catechisti, ai volontari. E alla nostra scuola dell’infanzia». «Al personale e ai bambini dell’ultimo anno, all’uscita» ha specificato Elena Rivolta, aggiungendo un apprezzamento estetico: «Accogliere un bambino con una mascherina tradizionale, anonima, e fare lo stesso con una mascherina bella e colorata non è la stessa cosa». Le relazioni sociali ripartono anche da qui. E i più piccoli apprezzeranno.

Stefano Tosi